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L’Arabia Saudita batte 2-1 l’Argentina di Messi (ancora lo paragonano a Maradona) – VIDEO

All’Albiceleste non basta neanche un rigore regalato. Storica vittoria della squadra di Renard (ottimo allenatore): splendidi gol, ottima difesa, trappola del fuorigioco

L’Arabia Saudita batte 2-1 l’Argentina di Messi (ancora lo paragonano a Maradona) – VIDEO
Doha (Qatar) 22/11/2022 - Mondiali di calcio Qatar 2022 / Argentina-Arabia Saudita / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Saleh Al-Shehri ONLY ITALY

Una partita storica ai Mondiali di calcio in Qatar: la celebratissima Argentina di Lionel Messi sconfitta in rimonta dalla’Arabia Saudita. I sauditi guidati dall’allenatore Renard (bravissimo, l’ha impostata benissimo, i sauditi giocano eccome) hanno vinto con merito 2-1. Con un finale da calcio di un tempo, il tecnico ha schierato la squadra con il 6-2-2. Però solo nel finale, perché per tutto il primo tempo l’Arabia ha fatto impazzire l’Argentina con la trappola del fuorigioco.

Partita che era stata indirizzata da un rigore regalato in apertura all’Albiceleste. Un abbraccio veniale, anzi un tentativo di abbraccio su calcio d’angolo. Non si fischia mai. Il Var richiama l’arbitro, il 42enne sloveno Slavko Vinčić, che obbedisce e fischia un rigore assurdo. Ha arbitrato la scorsa finale Europa League ed è il fischietto di Inter-Barcellona (contestato dai catalani). Fu arrestato per sbaglio per prostituzione.

Messi segna ed esulta pensando che questo possa essere il suo Mondiale. Magari lo sarà, ma di certo non è la sua giornata. Questa sconfitta contro l’Arabia Saudita supera quella contro il Camerun in apertura di Italia 90.

Nella ripresa l’Arabia entra in campo con antro piglio. In quattro minuti – dal 49esimo al 53esimo – segna due gol, entrambi belli. Il secondo è strepitoso. Il primo è di Al-Shehri su un bel taglio in profondità. Il secondo è una perla di Al Dawsari un tiro a giro che va a morire all’incrocio dei pali.

L’Argentina di Messi e Scaloni è annichilita. Messi si guarda attorno, non capisce quel che sta accadendo, non vuole rendersene conto. Fatica ad accettare la realtà. E c’è ancora chi lo paragona a Maradona (mah). L’Argentina impiega dieci minuti a riprendersi. A questo punto comincia un’altra partita. I sudamericani premono ma si scontrano con una difesa molto ben organizzata. L’Arabia si difende ma non è il classico pullman. C’è grande reattività sia dei due difensori centrali Al Bulayhi e Al Tambakti sia del portiere Al Owais molto bravo sia in una parata bassa sia in un’uscita bassa con i piedi a sventare un lancio pericoloso per Lautaro Martinez.

All’Argentina non bastano 14 minuti di recupero.

 

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