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La Tunisia allunga la serie di sconfitte del calcio africano ai Mondiali

Sconfitta 1-0 dall’Australia. È la quarta sconfitta per le Nazionali africane che al momento sono state deludenti anche se reclamano più posti

La Tunisia allunga la serie di sconfitte del calcio africano ai Mondiali
Tunisia's players take part in a training session at Al Egla facility in Doha on November 18, 2022, ahead of the Qatar 2022 World Cup football tournament. (Photo by MIGUEL MEDINA / AFP)

Perde anche la Tunisia sconfitta 1-0 dall’Australia nella partita del gruppo D. La Tunisia ha un solo punto in classifica e avrà come ultimo match quello contro la Francia. Insomma sono con un piede e mezzo fuori dai Mondiali. L’Australia era stata presa a pallate dalla Francia nella partita d’esordio.

Fin qui si sta rivelando un disastro il Mondiale per le squadre africane. Solo una vittoria, quella del Senegal contro il modesto Qatar. Il Senegal è comunque terzo in classifica e si giocherà la qualificazione all’ultima partita contro l’Ecuador che ha un punto in più in classifica.

Nel gruppo F il Marocco ha pareggiato 0-0 con la Croazia e domani affronterà il Belgio.

Nel gruppo G il Camerun ha perso 1-0 contro la Svizzera e giocherà lunedì contro la Serbia.

Nel gruppo H il Ghana ha perso 3-2 contro il Portogallo e lunedì giocherà contro la Corea del Sud.

Nonostante questi risultati, il calcio africano reclama più dei cinque posti ai Mondiali. Lo ha fatto ieri anche Koulibaly in un’intervista dopo la vittoria sul Qatar.

Gli è stato chiesto se pensa che questa vittoria abbia sbloccato il calcio africano dopo la brutta partenza in Qatar.

«Penso e spero proprio di sì. Noi siamo campioni d’Africa e tifosi di tutte le nazionali africane. Abbiamo iniziato a vincere noi, ora tocca alle altre seguirci. Credo che oggi i senegalesi possano essere orgogliosi di noi».

A Koulibaly è stato fatto notare che nel secondo tempo il Senegal ha rischiato di far riaprire la partita al Qatar, che non è certo una squadra ostica o pericolosa.

«È comunque una squadra organizzata. Noi ci siamo messi a gestire un po’ il risultato, sul 2-0, e qualcosa rischi, quando gestisci. Ma Edou Mendy, che è un grande portiere, ha evitato problemi e poi il terzo gol ha spazzato via ogni ansia».

La prossima partita del Senegal sarà contro l’Ecuador.

«Diventa una finale e non è il solito modo di dire. Ci giochiamo tutto e siamo pronti, perché l’importante era sbloccarsi. Con l’Olanda non siamo andati male, però siamo stati troppo timidi. Ma era normale».

Con l’Ecuador sarete più coraggiosi?

«Di sicuro. Basta perfezionare alcuni meccanismi che cominciano a funzionare. Tutti sono coinvolti, anche chi parte dalla panchina: l’azione del terzo gol, in questo senso, è emblematica. E poi c’è una generazione che sta arrivando, dietro la nostra che sta finendo».

Ma perché è stato normale intimidirsi di fronte all’Olanda?

«Perché non siamo abituati al Mondiale. Le grandi nazionali europee e sudamericane lo sono, noi no. Sono convinto che a poco a poco ci riusciremo, spero già qui in Qatar».

Per il futuro la soluzione per il calcio africano può essere anche il Mondiale a 48 squadre dalla prossima edizione?

«Per le nazionali dell’Africa è veramente difficile qualificarsi, la selezione è pazzesca. La proporzione di 5 squadre per la Can, su 32, è troppo bassa. Spero che ne avremo un po’ di più, perché le africane, a questo livello, non sono inferiori a nessuno».

 

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