Dopo la vittoria sul modesto Qatar: «Il Qatar avversario facile? È comunque una squadra organizzata. Noi non siamo abituati al Mondiale»
Il Senegal ha battuto il Qatar per 3-1. Il Qatar è la prima squadra eliminata dal Mondiale. Il difensore del Senegal, Kalidou Koulibaly, capitano della Nazionale, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel post partita. Gli è stato chiesto se pensa che questa vittoria abbia sbloccato il calcio africano dopo la brutta partenza in Qatar.
«Penso e spero proprio di sì. Noi siamo campioni d’Africa e tifosi di tutte le nazionali africane. Abbiamo iniziato a vincere noi, ora tocca alle altre seguirci. Credo che oggi i senegalesi possano essere orgogliosi di noi».
A Koulibaly è stato fatto notare che nel secondo tempo il Senegal ha rischiato di far riaprire la partita al Qatar, che non è certo una squadra ostica o pericolosa.
«È comunque una squadra organizzata. Noi ci siamo messi a gestire un po’ il risultato, sul 2-0, e qualcosa rischi, quando gestisci. Ma Edou Mendy, che è un grande portiere, ha evitato problemi e poi il terzo gol ha spazzato via ogni ansia».
La prossima partita del Senegal sarà contro l’Ecuador.
«Diventa una finale e non è il solito modo di dire. Ci giochiamo tutto e siamo pronti, perché l’importante era sbloccarsi. Con l’Olanda non siamo andati male, però siamo stati troppo timidi. Ma era normale».
Con l’Ecuador sarete più coraggiosi?
«Di sicuro. Basta perfezionare alcuni meccanismi che cominciano a funzionare. Tutti sono coinvolti, anche chi parte dalla panchina: l’azione del terzo gol, in questo senso, è emblematica. E poi c’è una generazione che sta arrivando, dietro la nostra che sta finendo».
Ma perché è stato normale intimidirsi di fronte all’Olanda?
«Perché non siamo abituati al Mondiale. Le grandi nazionali europee e sudamericane lo sono, noi no. Sono convinto che a poco a poco ci riusciremo, spero già qui in Qatar».
Per il futuro la soluzione per il calcio africano può essere anche il Mondiale a 48 squadre dalla prossima edizione?
«Per le nazionali dell’Africa è veramente difficile qualificarsi, la selezione è pazzesca. La proporzione di 5 squadre per la Can, su 32, è troppo bassa. Spero che ne avremo un po’ di più, perché le africane, a questo livello, non sono inferiori a nessuno».