Kakà: «Kvaratskhelia? Peccato che lui e Haaland non saranno al Mondiale»

Alla Gazzetta: «Forse l'Italia ha sottovalutato l'eliminazione dal Mondiale nel 2018. Vedo mio figlio, i 14enni guardano il calcio in modo diverso»

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Mg Milano 04/05/2014 - campionato di calcio serie A / Milan-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Ricardo Kaka'

In una lunga intervista rilasciata al quotidiano Gazzetta dello Sport l’ex centrocampista di Milan e Brasile Kakà è stato interrogato su vari temi. L’ex leggenda milanista ha parlato delle speranze al Mondiale del Brasile e del nuovo acquisto del Napoli Kvaratskhelia. Queste le sue parole:

L’impatto che ha avuto Kvaratskhelia: «È molto bravo questo ragazzo, una bella sorpresa. Peccato che lui e Haaland non possano fare il Mondiale. La fantasia sorprende sempre, fa la differenza il giocatore che trova soluzioni che gli altri non vedono».

Questo Mondiale incoronerà l’erede di Messi e Mbappé?: «Mi piacerebbe moltissimo che fosse Neymar per il talento, la persona, il campione che è diventato. In certi momenti del passato per me è già stato il migliore. E anche Mbappé è eccezionale».

Si dice che quando il Mondiale si gioca in posti inusuali, il Brasile sia favorito: «Lo dice la storia, ma il Brasile è
favorito perché da tempo lavora a questo progetto. La conferma di Tite è stata positiva perché adesso il gruppo ha l’esperienza
giusta e può gestire i momenti negativi. Negli ultimi due anni sono cresciuti Vinicius, Rodrigo, Antony. E altri ancora. Bremer
non lo conoscevo fino a qualche mese fa, ma è fortissimo. Dietro al Brasile metto Argentina e Francia. E come sorpresa indico
la Serbia molto pericolosa».

Il calcio è ancora lo sport più amato dai giovani?: «Sì, ma deve confrontarsi con una generazione che non ha pazienza. Mio figlio Luca ha 14 anni e guarda le partite in modo diverso da come facevo e faccio io. I ragazzi non sopportano i tempi morti, vogliono interagire e commentare. La situazione va studiata bene. E apprezzo molto il messaggio positivo della Conmebol che invita tutti a mettere il calcio al centro, soprattutto durante il Mondiale: questo sport mi ha dato tanto, mi ha trasmesso valori importanti».

L’Italia senza Mondiale: «La vostra esclusione dal Mondiale fa male anche a me. Però bisogna essere ottimisti, anche perché l’Italia ha vinto l’Europeo: se ci aggiungi Brasile e Argentina è un piccolo Mondiale. Forse l’eliminazione del 2018 è stata un po’ sottovalutata, ma vedo che adesso ci sono tanti giovani interessanti».

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