Anche il ministro Abodi interviene sui fatti di San Siro: «Calcio e sport rispondono alla regole della Nazione. Le mie scuse alle persone, soprattutto ai bambini»

Inter-Samp, Malagò: «Il calcio non può essere un’eccezione alle regole, è un autogol per i club»
I disordini in merito alla partita di sabato scorso tra Inter e Sampdoria sembrano aver trovato la parola fine. In seguito alla morte del capo ultrà nerazzurro Boiocchi, i tifosi della Curva nord hanno impedito di far assistere alla partita i presenti, cacciandoli via dallo stadio. Una presa di posizione bruttissima da parte di una frangia di tifoseria interista ancora legata al mondo ultrà. I colpevoli di aver fatto uscire i tifosi sono stati individuati dalle forze dell’ordine negli ultimi giorni. A parlare dell’accaduto ci hanno pensato il Ministro dello sport Abodi ed il presidente del CONI Malagò tramite la Gazzetta dello sport. Queste le dichiarazioni del Ministro Abodi:
“C’è un ministro dell’Interno (Piantedosi, ndr) di straordinaria efficienza e umanità che è prontamente intervenuto. Sono stati già individuati i soggetti che hanno agito e quest’azione così veloce mi rallegra, è un primo risultato. Non esistono mondi paralleli, calcio e sport rispondono alla regole della Nazione. Il mio pensiero e le scuse vanno rivolte verso le singole persone e soprattutto i bambini, che sono le persone più esposte” ha poi aggiunto il ministro.
Il presidente del CONI Malagò sui fatti di Inter Sampdoria:
“Il calcio per troppo tempo ha rappresentato un’eccezione alle regole e questo non va bene. Da presidente del Coni dico che se un tifoso per amicizia o complicità di trasferta, decide dopo una notizia così di voler andare via, non solo è padrone di farlo, ma può essere anche interpretato come gesto d’amicizia. Ma che quella persona obblighi altri ad andare via è fuori dal mondo. Il grande tema oggi sono i bilanci, i ricavi e i diritti tv nel calcio, ma che figura facciamo quando all’estero in una partita di calcio si scopre che la gente viene mandata via dalle curve? È un autogol per le società stesse”.