Impietoso il giudizio sulla Roma: “Tutto qui, lo spettacolo calcistico che deve sorbirsi la gente? Qualcuno mediti, altrimenti l’afflato si perderà
Nell’analisi del derby romano, Il Messaggero esalta l’allenatore della Lazio, Maurizio Sarri e demolisce quello della Roma, José Mourinho.
“Mourinho esce a orecchie basse, impotente di fronte allo scempio di una Roma esangue, lui stesso responsabile di una sconfitta che brucerà a lungo per quel senso di malinconia che lascia, senza contare che è già la terza caduta in casa dell’anno, e contro tre grandi”.
Ha vinto la Lazio di Sarri.
“Quello a cui i critici da birretta e divano danno dell’integralista testardo che pensa solo ai suoi appunti e non guarda il mondo intorno, e invece è un uomo e un tecnico intelligentissimo, sennò non sarebbe arrivato qui partendo dal niente”.
Senza Milinkovic e Immobile, Sarri ha lasciato da parte il Sarri ball ma si è preso il derby, anche grazie al “solito regalo alla Lazio dello sciagurato Ibanez”.
Il Messaggero si sofferma sul paradosso degli attaccanti. La Lazio ha vinto senza Immobile e con Felipe Anderson falso nove. Ha battuto la Roma che di centravanti, in campo, ne aveva tre.
“la Roma invece di centravanti ne ha tre, e in tutto ne cava un tiro in porta moscio di Abraham in avvio e una traversa di Zaniolo al 33’, poi nel finale Mourinho li esibisce tutti inserendo anche Belotti in un’ammucchiata senza senso. Al punto che chiunque sia allo stadio ha la sensazione che la Roma non segnerebbe neppure dopo tre giorni e in una porta larga 12 metri“.
Il quotidiano romano giudica uno scempio il gioco della Roma. Quasi un’offesa ai tifosi presenti allo stadio.
“Tutto qui, lo spettacolo calcistico che deve sorbirsi la gente? Qualcuno mediti, altrimenti alla lunga questo afflato si perderà”.
E ancora:
“La Roma non ha avuto la forza di fare nemmeno il solletico all’avversario. Abraham ancora un fantasma, accasciato in una crisi che preoccupa. Il giovane Volpato, nella ripresa, ancora troppo acerbo. E Zaniolo sempre più in versione Maciste: troppe azioni forzate, sfidando il principio fisico dell’impenetrabilità dei corpi, e non si fa così”.
Mourinho non stupisce più.
“Finisce col ghigno perfido di Sarri, che esce masticando le cicche come Braccio di Ferro. Il derby l’ha vinto lui, sorprendendoci. E l’ha perso Mourinho, che ormai da qualche mese, a pensarci bene, ha smesso di stupirci”.