Fino a dieci giorni fa Barella sembrava uno in guerra col mondo, compagni di squadra inclusi. E Inzaghi alimentava solo la confusione

L’Inter sembra un’altra squadra. Nessuno litiga più con nessuno. Tutti si aiutano, collaborano al successo di tutti. Fino a pochi giorni fa, invece, lo scenario era del tutto diverso. La crisi è finita dopo che i giocatori nerazzurri si sono chiusi nello spogliatoio e si sono chiariti, senza dirigenti di mezzo e neppure l’allenatore. Repubblica scrive:
“Prendete Barella. Fino a una dozzina di giorni fa sembrava un calciatore in guerra con il mondo, compagni di squadra inclusi. Era insofferente all’errore (altrui) e lo sottolineava con gesti e sbuffi di sempre più crescente platealità, consumandosi così. Prendete Skriniar e quell’atteggiamento elettrizzato di chi aveva qualcosa da dimostrare ma che diventava un sovraccarico di energie mal spese. Prendete Inzaghi e quel suo camminare gesticolando davanti alla panchina: dava indicazioni o alimentava confusione?”.
Contro la Salernitana, finalmente si è vista un’Inter diversa, leggera e concentrata. I nemici non sono più all’interno.
“Oggi Barella non cazzia ma incoraggia, oggi Skriniar non strafà ma fa il suo, oggi Inzaghi ritocca e più spesso asseconda andando a tempo con le cadenze del gioco”.
“L’Inter ne è uscita con la saggia fermezza di Marotta, con l’autocontrollo che Inzaghi ha recuperato dopo qualche sbandamento ma specialmente dopo che i giocatori si sono chiusi nello spogliatoio senza allenatori e dirigenti di mezzo”.
«C’è stato un confronto tra noi dopo quel periodo con troppe lamentele. Ognuno voleva dare la colpa all’altro, invece fare mea culpa era necessario. Nessuno remava contro, ma siamo arrivati alla conclusione che dovevamo aiutarci l’un l’altro».