Frattesi: «Raspadori è una persona splendida, spero che sabato non sia necessario picchiarlo»
Alla Gazzetta: «In ritiro è andato mio fratello scarso, sono stato pure cacciato un paio di volte dall’allenamento. Senza Dionisi non sarei in Serie A»

Mg Wolverhampton (Inghilterra) 11/06/2022 - Uefa Nations League / Inghilterra-Italia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Davide Frattesi
La Gazzetta dello Sport intervista Davide Frattesi, centrocampista del Sassuolo. Romano, classe 1999, ha iniziato con il vivaio della Lazio, per poi passare alla Primavera della Roma nel 2014. Nel 2017 è stato acquistato dal Sassuolo e ha debuttato in Coppa Italia per poi andare in prestito tra Ascoli, Empoli e Monza. Nel 2021 è tornato al Sassuolo e il 21 agosto scorso ha debuttato in Serie A contro il Verona.
Racconta di quando ad agosto il Sassuolo è stato sconfitto dal Modena in Coppa Italia. Visse un momento di crisi.
«Vedevo la brutta copia di me stesso. Ero stato inguardabile. In ritiro era andato il mio fratello scarso, anzi scarsissimo. C’era stato il forte interessamento della Roma e quando la trattativa non si concretizzò io mollai. Per la prima volta nella mia vita non riuscivo a reagire. Volevo farlo, ma non ero connesso. Un paio di volte il mister mi cacciò dall’allenamento. Giustamente: tanto era come se non fossi in campo».
Il dispiacere era perché voleva andare in un grande club o perché si trattava della Roma?
«Perché si trattava della Roma. Quando nel 2017 mi cedette, ci rimasi male. In estate intravedevo la possibilità di tornare a casa: i romani sono molto legati alla propria città. Era come vincere una sfida personale, dimostrare che si erano sbagliati. Poi, per fortuna, è scattato qualcosa e ho imparato che si deve sempre andare al 100%».
Quanto è difficile avere pazienza?
«Tantissimo. Io poi vorrei avere tutto e subito. Ma adesso credo che sia stato meglio restare al Sassuolo. E poi sto giocando nel mio ruolo».
Sabato il Sassuolo sfiderà il Napoli. A Frattesi viene chiesto se è pronto a tirare qualche calcio all’ex compagno di squadra, Raspadori.
«Sì, eccome… Però Jack è troppo bravo, farei fatica a picchiarlo perché è una persona splendida. Speriamo non sia necessario».
Su Dionisi:
«Senza di lui non sarei qui e magari nemmeno in Serie A. Ci ha creduto più di me. E in estate mi disse che quest’anno a centrocampo avremmo giocato a tre perché mi considera una delle mezzali più forti».