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Mendes che prende porte in faccia in Europa, è l’immagine del triste declino di Ronaldo

Avrei fatto salti di gioia se fosse venuto a Napoli. Ma questo mercato ha segnato una ingloriosa uscita di scena di CR7 e un duro colpo per l’azienda Ronaldo

Mendes che prende porte in faccia in Europa, è l’immagine del triste declino di Ronaldo
2022 archivio Image Sport / Calcio / Manchester United / Cristiano Ronaldo / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

Dovessimo dare l’oscar dell’antipatia nel mondo del calcio, Ronaldo sarebbe certamente il grande favorito. Egoista in campo. Insopportabile nello spogliatoio. Arrogante con i compagni… e straricco (che non fa mai simpatia). Nonostante ciò la vicenda del suo mancato trasferimento dal Manchester provoca una qualche forma di malinconia per come si è andata dipanando. Come sempre quando viene colpito un gigante. Perché tale è stato Cristiano Ronaldo, uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio. Eppure nessuna squadra europea impegnata nella Champions lo ha voluto. La cosa un po’ sorprende perché, sia chiaro, il calciatore è ancora molto forte. In grado di segnare intorno ai 20 goal in qualunque campionato europeo. (In Italia forse di più.)  Oggi ovviamente. Non domani, probabilmente. Perché gli anni avanzano inesorabili anche per lui. A costruire i cavalli di frisia in difesa dagli assalti del suo procuratore Mendes una pluralità di fattori. Del suo pessimo carattere abbiamo già detto. Si aggiunga l’età e la complessità della sua situazione contrattuale.

Ma perché Ronaldo ha tanto insistito per lasciare il Manchester United, società di grande prestigio? Perché voleva a tutti i costi disputare la Champions è la risposta. Spinto, si dice, dall’ossessione che Messi colga l’occasione per sottrargli record di goal e/o presenze a cui tiene da morire. Io a questa spiegazione credo poco. Al più può essere una concausa. Credo piuttosto che “l’azienda” Ronaldo senza la Champions subirà un enorme danno in termine di attenzione degli sponsor. E quindi una robusta perdita economica. Ma un giocatore della sua grandezza per conservare intatto il suo prestigio non doveva uscire di scena così. Gli resterà impressa in dosso l’immagine di Mendes che gira l’Europa con il cappello in mano, offrendolo addirittura in prestito gratuito e vedendosi sbattere tutte le porte in faccia. Insomma un mesto frammento da Caduta degli dei. Solo che nel capolavoro di Visconti dopo l incendio del Reichstag gli eventi per la famiglia von Essenbeck precipitano rapidamente in una dissoluzione tempestosa di alto contenuto drammatico. Nel caso Di Ronaldo invece permane soltanto il triste retrogusto che lascia sempre chi sbaglia i modi per uscire di scena. Forse più che alla caduta degli dei occorrerebbe far riferimento all’Angelo azzurro con il suo mesto chicchirichì.

P.S. Accennando ai fatti di casa nostra avrei fatto salti di gioia se fosse venuto a Napoli. Ciò per puntare tutto sulla stagione singola (l’attuale) e tentare di vincere il campionato.

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