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In Serie A è scomparso il dribbling, Kvaratskhelia uno degli ultimi panda

Libero: in Italia la peggior media dei dribbling dei cinque principali campionati europei. Le nostre squadre faticano di più ad avvicinarsi alla porta avversaria

In Serie A è scomparso il dribbling, Kvaratskhelia uno degli ultimi panda

Su Libero un’interessante analisi sulla scomparsa del dribbling in Serie A:

La Serie A ha la peggior media dei dribbling dei cinque principali campionati europei: se ne provano 13.1 a giornata, meno di Liga (13.5), Premier (13.6), Bundesliga (14.4) e Ligue 1 (15.8). Solo Roma(prima in A con 134 tentativi), Napoli (128), Torino (122), Milan (120) e Udinese (116) sono sopra la media complessiva europea dei dribbling tentati. La Juventus e l’Inter sono 85esima e 95esima in Europa e, in A, solo la Cremonese tenta meno duelli rispetto a loro.

La serie A è un contesto sterile, privo di duelli, per questo meno ritmico rispetto ad altri campionati. Ed ecco perché si parla di Napoli e Milan quando si citano le squadre italiane più europee: Spalletti e Pioli puntano a sovraccaricare un lato del campo per isolare sulla fascia sinistra Leao e Kvaratskhelia, due che fanno del duello la loro arma principale.

Le squadre di serie A devono faticare di più rispetto a quelle estere per avvicinarsi alla porta avversaria. Lo fanno per vie traverse più che per via diretta, qual è appunto il dribbling.

Qualche settimana fa in un pezzo a firma di Mario Piccirillo definimmo il dribbling un atto di ribellione. Saltare l’uomo è una frase da calcio antico e calciatori come Kvara, ne fanno un vero e proprio atto di ribellione. Rompono “il mio calcio’” degli allenatori e ovviamente decidono le partite.

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