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Bagnaia: «La gente è cattiva, si sfoga sui social. Simoncelli lo avevano addirittura minacciato»

A La Stampa: «È una cosa brutta e insensata. Da juventino non mi verrebbe mai in mente di andare sul profilo del Milan a scrivere che non sono bravi».

Bagnaia: «La gente è cattiva, si sfoga sui social. Simoncelli lo avevano addirittura minacciato»

La Stampa intervista Pecco Bagnaia. Parla delle reazioni del pubblico, dei social, di come vive tutto questo.

A volte sembra che quando vince sia merito della Ducati, quando perde invece è colpa sua.

«È così, ma sono cose che dice chi giudica da casa senza sapere. Un pilota vince insieme alla moto, non vedo perché bisogni sempre cercare di screditare le vittorie di qualcuno».

Una volta questo atteggiamento le dava fastidio.

«Sì, ma ho capito che la gente lo fa per liberarsi delle proprie tensioni e non gli do importanza. All’inizio dell’anno guardavo i commenti sui social, non ero in una situazione facile: stavamo faticando, lavoravamo ma i risultati non arrivano. Quei messaggi erano deprimenti, la gente è cattiva. È una cosa brutta e insensata, a me non verrebbe mai in mente, da juventino, di andare sul profilo del Milan a scrivere che non sono bravi, che devono stare a casa. È giusto non dare importanza a certe persone».

Si è sentito vittima di cyberbullismo?

«Era già successo a Marco Simoncelli, lo avevano addirittura minacciato. Io sto portando avanti il mio sogno e chi commenta da casa seduto sul divano non può rovinare la mia felicità».

Le si sente libero?

«Assolutamente no. Ogni singola parola che dico viene misurata e calibrata».

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