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Milik: «Al Marsiglia ho fatto 30 gol in 50 partite, ma nel calcio moderno conta quello che fai ora»

Presentazione alla Juve. «Posso giocare insieme a Vlahovic. Napoli? Volevo andare via, le cose non sono andate come volevano tutti e sono finito fuori rosa»

Milik: «Al Marsiglia ho fatto 30 gol in 50 partite, ma nel calcio moderno conta quello che fai ora»
Db Torino 27/08/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Arkadiusz Milik

Presentato, alla Juventus, Arkadiusz Milik. L’ex attaccante del Napoli è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito il resoconto delle sue dichiarazioni, pubblicato da Sky Sport.

“Questo è un momento speciale della mia vita. Era sempre stato il mio obiettivo giocare in un club così grande, questo è uno dei più grandi al mondo. Questo era il mio obiettivo, ora che sono qui voglio fare qualcosa di speciale, giocare, fare bene, fare tanti gol ed essere felice”

Può giocare insieme a Vlahovic?

“Ho fatto due o tre allenamenti con la squadra. Anche ora non ci sarà tanto tempo per allenarsi. Posso giocare con due punte, lo facevo spesso in Nazionale con Lewandowski. Sono decisioni del mister, è lui che decide la tattica. Io farò tutto quello che posso negli allenamenti per farmi vedere e stare bene”.

Era già stato vicino alla Juve in passato?

“Sì, ero vicino. Ma le cose sono andate diversamente. Tante volte sono stato accostato alla Juve. Due o tre anni fa si poteva fare, ma alla fine non è successo. Non guardo spesso al passato, l’importante è il presente. Sono contento di questa scelta, di essere qui. Spero di fare tanti gol per questo club”.

Che Serie A pensa sia rispetto a quella di alcuni anni fa, dove la Juve aveva vinto tanti scudetti di fila?

“Penso che il livello in Serie A sia sempre stato alto, e ora è ancora più alto. Ora ci sono squadre quattro o cinque squadre che lottano per lo Scudetto, anni fa non era così. E questo rende lo scudetto ancora più difficile da vincere”.

Come sta fisicamente?

“Fisicamente sto bene, mi sento bene. Ho fatto 30 gol in 50 partite al Marsiglia ma non conta più. Il calcio moderno è così, conta quello che fai ora. Conta sempre la prossima partita. La gente non guarda più dietro, ora scriviamo pagine nuove”.

Qual è il suo ruolo preferito?

“Sono un attaccante, il mio ruolo è attaccare e fare gol. Mi piace giocare da solo o con le due punte. La squadra comunque la sceglie il mister, decide lui”.

Che sensazioni avrà sfidando il Napoli?

“La verità è che non ho guardato il calendario. Ora l’importante è giocare contro lo Spezia, quando giochiamo a Napoli non so. Cosa non ha funzionato a Napoli? Volevo andare via, le cose non sono andate come volevano tutti e sono finito fuori rosa”.

Cosa ha preso dai suoi allenatori del passato?

“Ogni allenatore è diverso, ognuno vede il calcio in modo diverso. E da ognuno puoi imparare e crescere. Volevo sempre prendere qualcosa da tutti loro per diventare un giocatore più forte. Spero di avercela fatta”.

Cosa ammirava della Juve da avversario?

“Quando ero a Napoli erano sempre partite speciali quelle contro la Juve. Non sono il primo e l’ultimo giocatore a vestire entrambe le maglie, ora gioco nella Juve ed è quello che mi importante”.

Cosa rimane dell’esperienza al Marsiglia?

“Alla fine del campionato volevo restare a Marsiglia. C’era un buon progetto per quanto riguarda la squadra e tutto. Dopo le cose sono cambiate, è andato via il mister e sono arrivati tanti nuovi giocatori. Per me è arrivata questa opportunità di giocare in un grande club, così ho fatto questa scelta”

Differenze e somiglianze tra Vlahovic e Lewandowski

“È difficile paragonare due giocatori. Dusan è molto giovane, ed è sicuramente forte. Lewandowski è in un altro momento della sua carriera. Sono entrambi forti. Per gli attaccanti parlano tanto i numeri, sicuramente Dusan può migliorare ancora tantissimo. Ha 22 anni, può fare ancora meglio, ha un grande futuro davanti a sé”.

L’amicizia con Szczesny

“Con Wojciech ci conosciamo da tanto tempo, dai tempi in nazionale. Da quando sono arrivato ho vito una buona atmosfera nello spogliatoio. Le infrastrutture qui sono incredibili, dallo stadio ai campi, al centro sportivo. Non devi pensare a nulla, è tutto organizzato, devi solo pensare a giocare. Qui non manca niente”.

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