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Di Capri: «Il giorno del mio matrimonio scoprii di avere un debito di 4 milioni per le notti passate a giocare a carte»

Il cantante racconta a Il Giornale la strana situazione in ci si venne a trovare all’epoca delle nozze con la prima moglie a causa delle partire che facevano ogni sera alla Bussola

Di Capri: «Il giorno del mio matrimonio scoprii di avere un debito di 4 milioni per le notti passate a giocare a carte»
Peppino Di Capri racconta alcuni aneddoti della sua vita e carriera a Il Giornale, tra cui uno legato al giorno del suo matrimonio con la prima moglie Roberta.
Si erano sposati ad Ischia, dove si erano conosciuti, e il proprietario della Bussola, Sergio Bernardini gli offrì di fare il pranzo di nozze proprio lì.

«Dopo aver aperto tutti i regali di nozze, mi accorsi che mancava proprio quello di Bernardini. Pensai che, come regalo, mi avesse offerto il pranzo. E invece no».

Niente regalo?
«Anzi, il direttore della Bussola mi chiese quattro milioni e mezzo di lire di allora. Io gli dissi: “Ma il regalo?”. E lui rispose: “Quello è già stato scalato”».
Da cosa?
«Dal debito che avevo scoperto di avere».
Oddio.
«Dopo i concerti avevamo preso l’abitudine di giocare a carte. Io, Sergio, Carletto Pirovano il cuoco della Bussola che sapeva preparare piatti favolosi anche alle quattro di notte, poi Bruno Martino, Fred Bongusto e altri»
Scusi quale gioco?
«Allora si chiamava “ramino pokerato”. Però se vincevo io, Sergio Bernardini voleva subito la rivincita. Se vinceva lui, segnava subito. Alla fine dovetti pagare 4 milioni e mezzo per il mio pranzo di nozze, anzi no per il debito a carte»
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