Alla Gazzetta: «Sono giovane, ci sto lavorando. La pubalgia? Non voglio alibi, se sono andato in campo significa che potevo giocare»
La Gazzetta dello Sport intervista l’attaccante della Juventus Dusan Vlahovic. Parla di Di Maria.
«Quando ho saputo che sarebbe arrivato ho subito pensato a quanti gol e assist possiamo fare insieme, perché anche io voglio far segnare lui. Angel gioca da tanto tempo ad altissimo livello, è uno degli esterni più forti degli ultimi 20 anni e ha fatto benissimo dovunque è andato. Fino a poco tempo fa questi campioni li vedevo in tv, giocare con loro era il mio obiettivo quando ero bambino. Con Di Maria ci dobbiamo conoscere e capire un po’, ma sono sicuro che per lui non sarà difficile. Ha giocato con grandissimi attaccanti, sono io che devo chiedergli come mi devo muovere per farmi trovare».
Che voto dà alla sua prima mezza stagione in bianconero?
«Avevo sicuramente bisogno di un po’ tempo per ambientarmi, però potevo fare meglio. Non sono soddisfatto perché abbiamo perso una finale. Ci siamo qualificati per la Champions ma potevo e potevamo fare di più, per questo lavoriamo duro per la prossima stagione. Io sono giovane e posso migliorare in tutto. A 35 anni si può crescere, figuriamoci a 22».
Quanto tempo dedica alla cura del fisico fuori dal campo?
«Siamo in un’epoca in cui nello sport ogni dettaglio è importante. Io mi prendo molta cura di me, vivo il calcio 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Devo solo pensare a riposare, mangiare bene, lavorare a casa e in palestra anche dopo l’allenamento, fare tutto il possibile per essere sempre al 100%. Solo così si arriva ad altissimi livelli»
Quanto il suo finale di stagione è stato condizionato dalla pubalgia?
«Non mi piace trovare gli alibi, se sono andato in campo significa che potevo giocare. Avevo un problema che mi portavo dietro da tempo, da prima che arrivassi alla Juve. Alla fine della stagione volevo recuperare al meglio, ho dovuto dire no alla nazionale anche se mi è dispiaciuto molto. Quest’estate mi sono dedicato solo a recuperare, ho fatto un percorso per essere pronto al 100%. Ora mi sento bene e a breve sarò al top».
Ha ragione Bonucci quando dice che lei deve trovare un equilibrio tra la smania di segnare e la tendenza a deprimersi quando non ci riesce?
«È vero, però sono ancora giovane e ci sto lavorando perché devo trovare l’equilibrio giusto. Tutto questo perché ho tanta voglia di fare e quando non segno è come se finisse il mondo».