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Repubblica: la Serie A è costretta a vendere i migliori all’estero, in Italia non c’è un euro

Koulibaly, Skriniar, De Ligt, forse Leao, ma anche Joao Pedro, Scamacca, Luis Alberto. La Serie A non ha soldi, paga anni di miopia di gestionale

Repubblica: la Serie A è costretta a vendere i migliori all’estero, in Italia non c’è un euro
Mg Torino 03/04/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Milan Skriniar

La Serie A smobilita, è quel che scrive Repubblica in un articolo in cui mette in fila le cessioni illustri all’estero che stanno caratterizzando anche questa sessione di calciomercato.

Se c’è una qualità in cui brillano le aziende italiane è nell’export dei prodotti di lusso. Una specialità in cui stiamo iniziando a eccellere anche nel calcio. Dove però vendere vuol dire indebolirsi. È il prezzo che devono pagare le grandi della Serie A: dopo anni di miopia gestionale, accettare di veder partire i talenti migliori è diventata una necessità. Così, Inter, Juve e Napoli stanno smantellando le loro difese per incassare in tutto quasi 190 milioni.

Koulibaly al Chelsea. L’Inter sta vendendo Skriniar al Psg. De Ligt si è promesso al Bayern. Il Milan ha già visto Kessie andare al Barcellona e ora si ritrova tra le mani il caso Leao. Scamacca potrebbe finire al West Ham per 50 milioni che in Italia nessuno si può permettere.

Persino Joao Pedro cambierà: lo volevano Monza e Torino, finirà probabilmente in Turchia, al Fenerbahçe o al Galatasaray. Come non bastasse, Muriel può passare dall’Atalanta al Marsiglia, Luis Alberto al Siviglia e Milinkovic non lascia la Lazio solo perché nessuno è arrivato a offrire per lui 70 milioni.

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