Si tratta del Trofodermin. Il difensore è distrutto. Cerca tra le medicine che ha in casa quella che potrebbe contenere la sostanza vietata. Ha tre giorni per chiedere le controanalisi
La Gazzetta dello Sport si sofferma sul caso Palomino. Il difensore dell’Atalanta è stato trovato positivo al clostebol in un controllo antidoping a sorpresa effettuato ieri. Si tratta di una sostanza contenuta in particolare in una pomata cicatrizzante, il Trofodermin.
“Nel campione prelevato a Palomino sono risultate presenti tracce del metabolita Clostebol, uno steroide anabolizzante contenuto in particolare in una pomata cicatrizzante, il Trofodermin”.
Sul tema il Corriere della Sera scrive:
“Prima di consegnare al cliente una confezione di Trofodermin, i farmacisti più scrupolosi si premurano sempre di chiedere se il prodotto deve essere usato da un atleta. Sanno che il clostebol acetato, principio attivo dell’unguento (una pomata da banco steroidea per curare foruncoli e ferite, costo 8/9 euro) è un principio attivo potente e vietato. Ne basta un velo sulla pelle per risultare positivi a un controllo e i casi (in Italia e nel mondo) sono decine ogni anno, a dispetto del bollino rosso «Doping» stampato sulla confezione”.
Non è la prima volta che un atleta risulta positivo al Clostebol. Il CorSera ricorda il caso della velocista paralimpica Martina Caironi che ebbe otto mesi di squalifica (ridotti a 3) per aver assunto il farmaco dietro prescrizione medica per curare le lacerazioni del moncone della gamba. Oppure quello del giocatore di basket Riccardo Mora o del calciatore del Benevento Fabio Lucioni, che lo aveva assunto tramite un farmaco per curare un’abrasione. O ancora quello del norvegese sciatore di fondo Therese Johaug, che ebbe la sanzione più dura, 18 mesi, da parte del Tas di Losanna. In quel caso la sentenza divenne giurisprudenza, recita:
«L’atleta ha omesso un controllo elementare della confezione che non solo elencava una sostanza vietata come ingrediente ma includeva anche un chiaro avviso di doping».
La Gazzetta scrive che il difensore dell’Atalanta è rimasto incredulo di fronte ai risultati delle analisi.
“In casa nerazzurra la notizia è stata accolta da tutti con enorme stupore, ma il più sorpreso è stato proprio Palomino che non si capacita di che cosa sia potuto succedere. L’argentino è ovviamente distrutto, ma ha subito cercato di reagire: già ieri ha iniziato a controllare a casa la presenza di pomate che possano contenere il Clostebol. Si pensa infatti che ci possa essere stata una contaminazione involontaria farà dunque le necessarie verifiche, non solo tra le sue medicine ma anche tra quelle della compagna, la modella francese Juline Aline Mathey, e della figlioletta Carolina. Oggi il giocatore farà il punto della situazione con il suo avvocato e con la società: hanno tre giorni di tempo per richiedere le controanalisi, procedura che hanno ovviamente intenzione di seguire”.