L’attore si racconta a Il Fatto: «Una sera, a Giacarta, la moglie di un generale mi corteggia tutto il tempo con il marito che nel frattempo raccontava della sua collezione di bestie feroci»
Il Fatto Quotidiano intervista l’attore Franco Nero che ha da poco pubblicato la sua biografia “Django e gli altri”, scritta con Lorenzo De Luca.
«Alla fine l’attore è solo. È totalmente solo. Finisce le riprese e non ha nessuno attorno; per questo quasi tutti finiscono davanti a una bottiglia di alcool. O droga».
«Quando sono arrivato lì, negli anni Sessanta, non era facilissimo: alle feste tutti andavano al bagno per la cocaina; (cambia tono) fine anni Settanta, mi trovo a casa di Jack Nicholson: a un certo punto i presenti si siedono a terra, su dei cuscini e attorno a un tavolo tondo. Poco dopo vedo arrivare un cameriere, in mano un vassoio, lo poggia e c’erano solo strisce di cocaina e cannucce per tirare.
Ho ringraziato e declinato: “Ho male al fegato”; (pausa) oramai avevo imparato a schivare certe proposte; (ci pensa) negli Stati Uniti sono ipocriti: ti rompono se fumi una sigaretta all’aperto, poi pippano a sfare»
Tanti, tantissimi incontri nella sua lunga carriera, per anni è stato nelle grazie di Hugh Hefner, il patron di Playboy.
«Da lui mangiavo benissimo»
«Era un grande appassionato di cinema: la sera, nella sua villa, organizzava delle proiezioni e si era innamorato di un film di Salvatore Samperi, Scandalo, dove ero il protagonista. Quindi volle conoscermi, e da lì sia- mo diventati amici; (cambia tono) una volta ci ho portato Vittorio Gassman, anche perché da Hefner incontravi l’intera Hollywood e serviva per i rapporti professionali»
Nel 1968 è stato votato l’attore più sexy del mondo, ma questo fascino qualche volta gli è costato
«Una sera, a Giacarta, la moglie di un generale mi corteggia tutto il tempo con il marito che nel frattempo raccontava della sua collezione di bestie feroci.
Non era una donna abituata ai “no”; (cambia tono) mi ha portato su un’isola e durante la cena ha allontanato le hostess: aveva deciso di ballare guancia a guancia, nel frattempo vedevo imminente il momento della camera da letto e automaticamente la mia testa pensava a quegli animali feroci»