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Vlahovic al Telegraph: «Sono un drogato di gol, mi ispiro alla forza mentale di Jordan e Djokovic»

“Mi identifico col Dna della Juventus. Penso al calcio 24 ore al giorno e sette giorni su sette. Quando credi in te stesso, niente ti destabilizzerà”

Vlahovic al Telegraph: «Sono un drogato di gol, mi ispiro alla forza mentale di Jordan e Djokovic»
Mg Roma 11/05/2022 - finale Coppa Italia / Juventus-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Dusan Vlahovic

“Segnare è come volare. Ne parlavo con un paio di amici e continuavano a chiedermi: ‘Cosa provi esattamente quando fai un gol?’ E io ho detto, quando segni per la tua squadra, i tuoi compagni di squadra, i tuoi tifosi, gli amici, è qualcosa che capisci veramente solo quando hai avuto quell’esperienza diretta. Grande gioia, ovviamente, ed è una specie di gioia che provo con la mia famiglia, ma è sicuramente l’emozione più grande di tutte. È qualcosa che mi riempie, mi pervade completamente. E se non provo quell’emozione allora mi sento giù, mi sento vuoto. Ho un senso di vuoto. Ma se segno è come volare. E una volta che lo senti, devi averlo ancora e ancora, devi provare quell’emozione. Ecco perché dico che è una dipendenza. È una cosa per cui vivo. Soprattutto quando lo stadio è pieno, si sentono tutti gli applausi, tutti i tifosi che gridano il tuo nome. È fantastico”.

Dusan Vlahovic ha 22 anni e una discreta dose di autostima. E detta al Telegraph la definizione di gol come droga: la dipendenza, l’euforia, l’assuefazione, le crisi di astinenza. L’attaccante della Juventus è considerato il numero 3 sulla griglia dei grandi giovani bomber: ha davanti Mbappé e Haaland, ma lui dice che “non ci sono limiti” a ciò che può fare.

Parla anche del no all’Arsenal per andare alla Juve: “Avevo solo un club in mente perché la Juventus è la Juventus. Non c’è altro da dire. E ora mi sento onorato di ricevere questa maglia. È incredibile ogni volta che la indosso. Mi identifico decisamente con il loro DNA. La personalità della Juventus coincide con la mia personalità. Quando vieni qui non ti arrendi mai, combatti tutto il tempo, fai i sacrifici. Questo era sicuramente quello che stavo cercando”.

Vlahovic dice di ispirarsi a Michael Jordan (“mi piace la sua mentalità”) e, soprattutto, a Novak Djokovic: “Viene dalla Serbia ed è sicuramente il numero uno, l’ho sempre ammirato. È un grande campione. Voglio saperne di più su come ha fatto certe cose. È fortissimo mentalmente: come affronta certi problemi e come può giocare sette partite di fila e superare sette ostacoli per vincere uno Slam. Quando credi in te stesso, quando sei sicuro di te, nient’altro ti destabilizzerà. Devi avere questo tipo di forza mentale. E anche quando qualcosa va storto, ti aiuterà sicuramente ad affrontare i problemi. Non sono addestrato per averlo. Credo che sia una cosa che è davvero una parte di te”.

Quindi sente pressione? Vlahovic reagisce come se fosse stato insultato, scrive il Telegraph: “Mi piace la pressione. Mi piacciono le grandi aspettative perché mi piace il tipo di adrenalina che provocano. Non ho mai davvero sofferto troppo per la pressione. Forse quando ero più giovane ma non ora e tra 10 anni probabilmente mi sentirò ancora meglio. Non mi interessa molto quando le persone parlano di pressione”.

“Non voglio mai riposarmi. Sono dedicato 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e quando vado a casa cosa faccio? Guardo le partite di calcio! Guardo per divertirmi, ma anche per imparare e migliorare. Noti le cose, le capisci e pensi: “Avrei potuto fare questo o quello”.

“Non mi piacciono i videogiochi. Non sono molto bravo. Preferisco andare a fare una passeggiata!”.

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