L’Equipe: in Perù è scoppiata la “Lapadulamania”, i bambini vengono chiamati Gianluca
Stasera c'è lo spareggio mondiale contro l'Australia. E dire che ha a lungo snobbato il Perù sognando la Nazionale. E ha anche sbagliato tatuaggio

Stasera (ore 20 italiane) in Qatar si giocherà lo spareggio mondiale tra Australia e Perù. Chi vince va ai Mondiali. E in attacco per il Perù ci sarà Gianluca Lapadula soprannominato il bambino delle Ande. Madre peruviana, il giocatore di Torino è riuscito a far cambiare idea ai peruviani che non vedono di buon occhio l’ingresso di stranieri in Nazionale, soprattutto dopo che per anni lui ha snobbato il Perù nella speranza di giocare con la maglia dell’Italia.
L’Equipe gli dedica un ampio servizio. Lo sfotticchia anche, ricordando che ha sbagliato tatuaggio.
Ha immortalato sul suo braccio sinistro il volto di un guerriero Inca ispirato alle festività del Senor de la Soledad, da Paramonga, nella regione di Lima. Con questa didascalia, in spagnolo: “Le mie origini, metà del mio cuore, metà del mio sangue!” Peccato che, a guardar bene, il volto somiglia a quello di Louie, figlio di Toro Sentado, leader supremo della nazione Sioux… negli Stati Uniti.
L’Equipe racconta che Gareca, il ct della Nazionale peruviana, aveva già provato nel 2015 a portarlo in squadra. Ma lui sognava la nostra Nazionale. Nel 2018, peraltro, il Perù andò al Mondiale e l’Italia no.
Il ct non si è arreso e dopo gli infortuni di Farfan e Guerrero, è tornato all’attacco.
Non gli era sfuggito che ormai languiva a Benevento, in Serie B, indossando parastinchi con i colori del Perù. Quando Gareca lo chiamò per la selezione, aveva contro tutta l’opinione pubblica.
Ma Lapadula è riuscito a entrare nel cuore dei peruviani.
Ha piacevolmente sorpreso la velocità con cui l'”italiano” ha imparato la cultura spagnola e peruviana. Il suo modo di cantare a squarciagola un inno appena imparato così come il suo stile rissoso, troppo.
Ha colpito anche la sua scelta di giocare con una maschera per proteggersi dai colpi ricevuti.
Ora è soprannominato anche “El enmascarado” (quello mascherato). Ha segnato 8 gol in 21 partite. L’Equipe scrive che è scoppiata la “Lapadulamania”.
La sua maglia, con il numero 9, è la più indossata per le strade di Lima insieme a quella di Guerrero. E Gianluca è oggi uno dei nomi più comuni per i neonati peruviani.