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La Capria: «Napoli si è sempre raccontata la propria storia, invece di viverla nel tempo presente»

Intervista a Repubblica Napoli: «Napoli è una città eterna, una città dalle mille rinascite ma dalla sostanza immutabile» 

La Capria: «Napoli si è sempre raccontata la propria storia, invece di viverla nel tempo presente»

Repubblica Napoli intervista Raffaele La Capria. Tra pochi giorni il maestro compirà 98 anni e oggi torna in libreria con “La vita salvata”, un volume edito da Mondadori in cui si racconta ad una giovane scrittrice esordiente, Giovanna Stanzione.

Maestro La Capria, perché “la vita salvata”?

«Ho sempre creduto che ciò che dell’esistenza merita di essere salvato, non è tanto quello che si vive, ma quello che rimane dopo averne vissuto: ossia tutti gli attimi che, come pesci nella rete del pescatore, rimangono incastrati nella scrittura. Con questo libro, io e la giovane scrittrice con cui ho conversato abbiamo provato a fare proprio questo: a gettare la rete della scrittura nel fondo della mia esistenza e vedere cosa ne rimaneva attaccato…».

A La Capria viene chiesto quale sia, oggi, l’anima di Napoli. Risponde:

«Non lo so, ci manco da tanto. Posso dire però che Napoli è anch’essa una città eterna, una città dalle mille rinascite ma dalla sostanza immutabile. Ne ho parlato tanto, di Napoli nei miei libri: ho provato a farlo in una maniera differente, per non finirne “parlato”, per non ricadere nella perpetua narrazione di una città che si è sempre raccontata la propria storia, invece di viverla nel tempo presente».

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