Clerici: «Il calcio ha cominciato a farmi schifo negli anni 60, passai al basket ma poi arrivarono gli ultras anche lì»
«Scrissi un romanzo su un calciatore che si scopava la moglie del compagno, mi chiamò Rivera. Disse che tra loro era impossibile. Ci credeva pure...»

Gianni Clerici raccontò, in una vecchia intervista a Maurizio Crosetti per Repubblica Torino ripresa da Lo Slalom, che “il calcio, veramente, cominciò a farmi schifo negli Anni 60”.
“Scrissi una cosetta che si chiamava Fuori rosa, un romanzo sul declino di un campione che va a giocare in provincia, Bergamo o Brescia, il libro non lo dice, a occhio più Brescia che Bergamo, poi neanche più lì, infine ritrova un suo vecchio compagno, questo amico lo ospita e quando va ad allenarsi, perché lui ancora gioca e il protagonista invece no, quell’ altro non può fare a meno di scopargli la moglie. Mi chiamò Rivera, che conoscevo da quando andavo a scrivere le cronache di calcio sul Giorno, stile ironico e brillante, beh abbastanza, così mi mettevano di servizio nelle partite importanti, se possibile non lontano da Como, la mia città, e mai quelle di Inter e Milan che spettavano a Brera, oltretutto assai più bravo di me. Rivera, dunque: mi disse “bellissimo libro, ma tra noi giocatori una cosa del genere non accadrebbe mai”. Ci credeva pure. Io amo altro, per esempio gli alpini, sono stato conduttore di muli nel Quinto, anche se ero un signorino ricco possedevo la mia identità. Così andai dai miei capi al Giorno e dissi: da oggi non scriverò più di calcio. Passai allo sci, adoravo i fondisti che mi ricordavano gli alpini e i discesisti perché sono matti”.
Clerici scrisse anche di basket “fino all’arrivo degli ultras nei palazzetti, quindi tornai dai capi e feci loro presente che da quel giorno non avrei più scritto nemmeno di basket. Il tennis è stato un modo per difendersi dalla vita seria. C’era questo problema della morte, a vent’anni si pensa a certe cose, io mi ero messo in testa di diventare monaco in Thailandia… E invece di pensare alla morte, cominciai a giocare a tennis”.