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Asia Argento: «Chi è dipendente, lo sarà per sempre. Da un anno non bevo ma non sono guarita»

A La Stampa: «Il #Metoo? fa parte del mio cammino e mi ha fortificata. Si poteva fare di più ma c’è stata un’isteria collettiva che non ha aiutato».

Asia Argento: «Chi è dipendente, lo sarà per sempre. Da un anno non bevo ma non sono guarita»
archivio Image / Spettacolo / Asia Argento-Dario Argento / foto Insidefoto/Image

La Stampa intervista Asia Argento. Alla Biennale Teatro darà voce ai versi di Alda Merini. Ha conosciuto la poetessa, lo racconta.

«L’ho conosciuta negli Anni 90, ci avevano coinvolte in un progetto pubblicitario che non ricordo se andò mai in porto. Lei aveva scritto delle poesie su mie foto scattate da Ferdinando Scianna. Avevo 19 anni. Fumammo cento sigarette insieme. In quell’occasione mi aveva dettato due poesie che non trovo più dopo mille traslochi. Mi diceva, “tu, pallido cerbiatto”».

Parla delle sue dipendenze.

«Bisogna conoscere le dipendenze per sapere che una persona che è dipendente lo sarà per sempre. Io pratico e studio buddismo per scollegare i miei mondi bassi. Ma posso solo dire di essere in recupero. Da un anno non bevo e tengo a bada l’alcolismo. Ma non sono guarita. Ci sono dei traumi che molte persone vivono, viene a mancare il sistema di attaccamento e allora ci si affida all’alcol e alle droghe, fungono da ansiolitici. All’inizio funziona ma con il tempo diventano depressivi. Trasformare il veleno in medicina. Un lavoro quotidiano. “Per oggi ho fatto del mio meglio”: me lo dico e sento grandi benefici».

Parla del rapporto con la madre, l’attrice Daria Nicolodi:

«Con mia madre ci siamo perdonate sul suo letto di morte. Il risentimento uccide. Liberarsene è la chiave per andare avanti altrimenti resti in un meccanismo atroce che impedisce l’evoluzione. Oggi certe brutte cose non definiscono quella che sono. Io ho perdonato lei e lei me di non essere stata una figlia migliore».

Sul #Metoo: l’ha rovinata?

«E perché mai? Faceva parte del mio cammino e mi ha fortificata. Era un periodo atroce e ho fatto il mio dovere. Così quell’uomo orribile (Harvey Weinstein) ora è in prigione. In questo modo ho aiutato altre donne».

Ed aggiune:

«Con il #Metoo si poteva fare di più ma c’è stata un’isteria collettiva che non ha aiutato».

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