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Manolas: «Chiedete a De Laurentiis perché ho lasciato il Napoli. Ci sono stati problemi col club»

A La Repubblica: «Non ho capito perché sono stato messo da parte. Non ce l’ho con Spalletti, è una scelta tecnica. Il rapporto con lui non è stato il migliore in assoluto» 

Manolas: «Chiedete a De Laurentiis perché ho lasciato il Napoli. Ci sono stati problemi col club»
Db Genova 29/08/2021 - campionato di calcio serie A / Genoa-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Kostas Manolas

In occasione della finale di Conference League tra la Roma e il Feyenoord in programma stasera, La Repubblica intervista Kostas Manolas. Nel 2018, grazie al suo colpo di testa la Roma vinse contro il Barcellona, aggiudicandosi la semifinale di Champions League. L’ex difensore del Napoli ricorda quella serata, ma soprattutto, parla del suo addio al club di De Laurentiis e, in generale, della sua esperienza in azzurro.

«Il primo anno con Ancelotti non era iniziato male. Ma se poi non arrivano i risultati è naturale che i tifosi se la prendano soprattutto con i nuovi acquisti. Alla fine con Gattuso avevamo vinto la Coppa Italia, l’anno dopo abbiamo perso la Champions per una partita sbagliata, e durante la stagione ci erano mancati giocatori fortissimi come Osimhen, Koulibaly, Mertens…».

A gennaio 2022 ha deciso di andare via. Il motivo?

«Chiedetelo a De Laurentiis. Ci sono stati problemi col club che per rispetto dei miei compagni che sono ancora lì non voglio dire».

Perché tornare in Grecia?

«L’ho voluto fortemente. Perché volevo sentirmi amato dai tifosi e dalla società, e sapevo che in Grecia avrei trovato tutto questo».

E soprattutto è tornato a giocare dopo tanta panchina.

«A Napoli quest’anno ho vinto le prime quattro partite, poi sono stato messo da parte e non ho capito perché. Ho fatto un errore con la Juve, è vero. Ma non pensavo di meritare l’esclusione».

Ce l’ha con Spalletti?

«No, è una scelta tecnica. Luciano come allenatore non si discute, è tra i migliori che abbia conosciuto. Il rapporto non è stato il migliore in assoluto: con gli altri allenatori che ho avuto il rapporto è stato sempre ottimo».

C’entra il periodo romano?

«Non penso, anzi no. Con Spalletti ci siamo comunque lasciati bene, ci siamo salutati con affetto e gli ho fatto il mio in bocca al lupo».

C’è un lusso che si è potuto togliere grazie al calcio?

«Lusso? Macchine e orologi li comprano tutti i calciatori. Il regalo che mi sono potuto fare grazie al calcio non è un oggetto. È aver potuto aiutare le persone che amo e a cui sono legato. Dio mi ha dato l’opportunità di poter aiutare chi mi è stato vicino prima che fossi un calciatore, prima che guadagnassi certe cifre. Le auto, il lusso, tutto questo piace ovviamente ma è tutto trascurabile: quando avevo una difficoltà quelle persone c’erano per me, ora grazie a Dio posso esserci io per loro». —

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