La figlia di Chang, il fratellino di Alcaraz: il NYT racconta la caccia industriale ai baby-tennisti
La IMG ha organizzato un torneo-evento per 48 talenti under 12: "mostri" di 10 anni che viaggiano come pro, e parlano 4 lingue

2021 archivio Image / Sport / Tennis / Jannik Sinner / foto Imago/Image
Dominik Defoe non ha nemmeno dieci anni ed è appena più alto della rete. Quando è in macchina con la madre giocherella col GPS: mette sempre le coordinate del Roland Garros. Lo fa così spesso che la madre sa che il Roland Garros è a 2 ore e 47 minuti dalla loro casa, in Belgio. Parla correntemente quattro lingue, e dice che lui il Roland Garros lo vincerà. La mattina va a scuola per studiare matematica e lingua, ma per il resto gestisce gli studi in modo da avere più tempo per il tennis. Non ha giocatore preferito, ma lui vorrebbe avere il diritto di Thiem, il servizio di Kyrgios, il rovescio di Djokovic, l’atteggiamento di Nadal, il gioco a rete di Federer e il gioco di gambe di Auger-Aliassime. “Pratica la consapevolezza scrivendo in un diario”, scrive il New York Times.
Defoe è uno dei 48 bambini under 12 che la IMG, il conglomerato dello sport e dell’intrattenimento che è stata la prima grande agenzia di procura nel mondo dello sport, ha convocato alla periferia di Atene per partecipare al primo Future Stars Invitational Tournament. Che un torneo, ma più che altro una vetrina del talento precocissimo.
“La corsa per trovare le prossime stelle dello sport – scrive il Nyt che racconta la storia – è arrivata a questo: con fortune a otto cifre potenzialmente in gioco, agenti e scout stanno valutando e coltivando giocatori anche più giovani di 10 anni che hanno appena iniziato a competere seriamente. Future Stars è lo sforzo di reclutamento più nuovo e stravagante di IMG”.
“Nessuno vuole organizzare un torneo per ragazzi di 11 e 12 anni”, ha detto Max Eisenbud, che guida la divisione tennis dell’azienda. “Preferirei aspettare, ma la concorrenza ci ha costretti in questa situazione…”.
Ormai, spiega il Nyt i giocatori più promettenti anche sotto i 12 anni firmano contratti con società di gestione che a volte vanno ben oltre la copertura del costo annuale di circa 50.000 dollari per il coaching e i viaggi nel circuito junior. E’ un mondo spietato. Che mette pressione su bambini che in alcuni casi sentono la responsabilità di dover garantire un sostegno economico alla famiglia.
“Preparare il campo di Future Stars ha richiesto mesi di interviste con allenatori e funzionari delle federazioni di tennis di tutto il mondo, valutare curriculum e risultati dei tornei e setacciare video, alla ricerca della magica combinazione di atletismo e abilità. Anche la creazione di un campo rappresentativo a livello globale era importante. Trovare un futuro giocatore nella top 50 di un paese o di un gruppo demografico che non ha mai prodotto una stella del tennis potrebbe essere rivoluzionario e incredibilmente redditizio”.
L’articolo del Nyt è zeppo di esempi. “Piatti ha trascorso martedì mattina tenendo d’occhio Tyson Grant, uno dei migliori giocatori under 12 con la cui famiglia lavora da quasi sette anni. Piatti supervisiona anche il coaching per la sorella di 14 anni di Tyson, Tyra, che è già un cliente IMG. Il padre di Tyson e Tyra, Tyrone Grant, ha giocato a basket professionalmente per un decennio in Europa. Con buoni geni, un inizio precoce e la guida di un rinomato allenatore, Tyson Grant potrebbe essere una scommessa decente”.
C’è Haniya Minhas, che ha 11 anni, è pachistana e musulmana. Gioca in hijab, maniche lunghe e calzamaglia, “e sembra già un cartellone pubblicitario in divenire”: tira il rovescio cominciando il movimento con la protuberanza del manico della racchetta quasi appoggiata sul fianco posteriore: “Tutti mi dicono di allungare le braccia, ma mi piace il modo in cui lo faccio”. “Vince tornei da quando aveva 5 anni. Per trovare qualcuno al livello è andata in Turchia. “Sua madre, Annie, ha detto che lei e sua figlia vogliono dimostrare che anche uno che ha un aspetto e un vestito diversi dalla maggior parte dei giocatori e viene da un paese che non ha mai avuto una stella del tennis, può vincere. Si aspettano di firmare con un agente quando Haniya compirà 12 anni”.
C’è pure Teo Davidov, il ragazzino che colpisce diritto e rovescio a due mani e che batte sia con il braccio sinistro che col destro. Un inedito, di cui scrivemmo anche qui.
C’è persino la figlia di Michael Chang, Lani, “che ha mostrato un drop shot dall’aspetto terribilmente familiare”. Chang dice che il circuito junior si è trasformato rispetto a quando lo frequentava lui, con molti più viaggi e competizioni internazionali: “Ora hanno un assaggio di com’è davvero il tennis dei grandi”.
C’è infine il fratello di Alcaraz, Jaime, 10 anni, Jaime. Il suo cognome è il vero obiettivo del programma: scovare gli Alcatraz, il prima possibile, accaparrarseli prima degli altri.