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La Faz celebra Rudi Völler: dice addio “l’uomo del popolo e del calcio che puzzava ancora di sudore”

Bomber, allenatore, ct, dirigente, “innamorato di Roma”, “uomo d’istinto”, testimone e protagonista di un calcio romantico che non c’è più

La Faz celebra Rudi Völler: dice addio “l’uomo del popolo e del calcio che puzzava ancora di sudore”
Roma 08/07/1990 - finale Mondiali di calcio Italia 1990 / Germania-Argentina / foto Imago/Image Sport nella foto: Lothar Matthaus-Rudi Voeller

“Rudi Völler non ha mai dovuto baciare uno stemma per conquistare cuori e in un certo senso è sempre rimasto un calciatore”. Un calciatore “romantico”, per autodefinizione. E adesso che ha detto addio al calcio dopo 45 anni in tutti i ruoli con una sfilata d’amore davanti ai tifosi del suo Bayer Leverkusen (“a Leverkusen sono stato giocatore, capitano, direttore sportivo, poi sono stato due volte allenatore, poi capo dello sport, poi amministratore delegato”), la Faz gli dedica un lungo pezzo celebrativo, definendolo un uomo “leggendario” dove si sente più a suo agio: dove si gioca il calcio che puzza di sudore, dove si tratta di gioco e non di affari o messa in scena di uno spettacolo mediatico”. Völler “uomo del popolo”.

“Rudi Völler mancherà come persona molto emotiva, coi suoi ricci fluenti ha segnato di testa quando le immagini televisive erano ancora poco nitide. Ha litigato con gli arbitri quando venivano mostrati solo frammenti di tre partite, ed è stato amato quando il Muro era ancora su, e nessun professionista temeva di essere ripreso da uno smartphone durante un giro notturno”. Ha segnato oltre 300 gol in carriera, è stato allenatore, ct, dirigente di successo, “ma ha avuto in tutte queste fasi della vita una costante: Völler era il grande maestro di esplosioni di emozioni spontanee e incredibilmente oneste. Con Völler, la Bundesliga perde quello che forse è il più grande uomo d’istinto della sua storia“.

“Ovunque è diventato un eroe del popolo in pochissimo tempo, uomo di mondo innamorato di Roma, dove ha conosciuto la moglie Sabrina”. “E’ stato testimone ravvicinato di tutta la grande storia del calcio”.

Völler, che “considera il latte macchiato una ‘bevanda da femmine’ e non indosserebbe mai un casco da bicicletta”.

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