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Il patron di Radio Italia: «Negli anni ’90 subimmo un attentato, il primo ad aiutarci fu Pino Daniele» 

Mario Volanti al CorSera: «Due bombe bruciarono tutto. Mi disse: se hai bisogno di qualcosa facciamo un concerto di raccolta fondi».

Il patron di Radio Italia: «Negli anni ’90 subimmo un attentato, il primo ad aiutarci fu Pino Daniele» 

Il Corriere della Sera intervista Mario Volanti. Fu lui, nel 1982, a inventare Radio Italia, di cui oggi è ancora presidente. Ogni anno organizza il concerto live a Milano.

«Nel periodo in cui nessuno trasmetteva musica italiana mi è venuta l’idea di dedicarmi solo a questo genere, in assoluta controtendenza rispetto a quello che erano le radio».

All’epoca era musicista, compositore e dj. Fece tutto da solo.

«Sono partito da zero da un appartamento in via San Gregorio 23 a Milano, che era di proprietà del mio allora socio al 50%. Ho costruito Radio Italia con le mie mani: ho montato i primi ponti, ho piazzato i trasmettitori, ho costruito con l’aiuto di mio padre i banconi in compensato — il truciolato costava troppo —, ho acquistato i piatti. Non ero mai salito su un tetto e mi sono arrampicato a piazzare un palo per l’antenna, sono andato anche in Sicilia a montarmi i ponti, all’epoca non c’era bisogno di autorizzazioni, bastava una comunicazione alla Questura. Oggi invece non puoi muovere uno spillo senza chiedere 800 permessi».

Con l’apertura del contatto telefonico con gli ascoltatori, ci fu la svolta, con l’ingresso delle pubblicità e nuovi investimenti. Nel 1991 Radio Italia è diventata la prima radio d’Italia. Ma non è sempre stato tutto rose e fiori. Volanti ricorda l’attentato subito nei primi anni Novanta.

«Due bombe che hanno bruciato tutto, quando stavamo in via Felice Casati. Dietro c’erano alcuni personaggi pericolosi che volevano riciclare soldi nelle radio, gente che aveva a che fare con sequestri e traffici illeciti».

Il primo a proporsi in aiuto, all’epoca, fu Pino Daniele.

«Pino Daniele il giorno dopo l’attentato è arrivato subito in aiuto: se hai bisogno di qualcosa facciamo un concerto di raccolta fondi. Avevo l’assicurazione, ma fu un grande gesto di un grande artista. Anche Mia Martini si era detta disponibile a muoversi. Lucio Dalla invece era una persona umanamente straordinaria, i più grandi sono sempre i più semplici».

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