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Ibrahimovic: «Sono vicino alla linea di porta e ho un po’ paura: che farò quando mi fermerò?»

A Espn: «Sto provando a posporre la linea della porta giocando e segnando. Soffro quando non sono in campo, vorrei fare sempre di più»

Ibrahimovic: «Sono vicino alla linea di porta e ho un po’ paura: che farò quando mi fermerò?»
Mg Bologna 23/10/2021 - campionato di calcio serie A / Bologna-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Zlatan Ibrahimovic

L’attaccante del Milan, Zlatan Ibrahimovic, ha rilasciato un’intervista a Espn. Ha parlato della responsabilità che sente nell’aiutare la squadra a vincere.

“Penso che più uno è vecchio e più ha esperienza. Ho imparato tanto nella mia carriera da altri giocatori con cui ho giocato e dagli allenatori che ho avuto. Alla mia età è il momento di dare qualcosa indietro. Nel nostro spogliatoio ci sono tanti giovani, io cerco di aiutare tutti e di essere il leader a mio modo sia dentro che fuori dal campo”.

Sugli infortuni:

“Ovviamente sono frustrato perché vorrei essere sul campo in ogni partita. Io amo giocare le partita, l’adrenalina che ho quando vado in campo è incredibile. Se non posso giocare, cerco di aiutare la squadra in un altro modo, dando supporto ai miei compagni. La cosa più importante è la squadra. Io soffro quando non sono in campo, vorrei fare sempre di più”.

Sul futuro:

“Sono vicino alla linea di porta. Sono un po’ impaurito: se mi dovessi fermare, cosa faccio? Quale sarebbe il prossimo capitolo? Conosco le varie possibilità, potrei fare molte cose, ma l’adrenalina che ho ora sul campo non so se potrei trovarla altrove. Sto provando a posporre la linea della porta, giocando e segnando gol. Ovviamente per continuare a giocare devo stare bene fisicamente, devo essere in grado di farlo, devo potermi divertire giocando. Non ha senso giocare se soffri troppo, è meglio essere realisti e dire a te stesso: ‘È abbastanza’. E cominciare un nuovo capitolo. Ma se sei concentrato su questo non sei concentrato sul resto. Nella mia testa non c’è questo. Se pensassi al mio ritiro, non sarei capace di aiutare i miei compagni e me stesso in fare ciò che vorrei. I calciatori seguono lo stesso programma ogni giorno. E io l’ho fatto per 25 anni. Sei come un soldato. Io sono vicino a questa linea, ma non ancora”.

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