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Gravina: «Il calciatore è come il capannone nelle imprese, non può diventare copertura cosmetica dei nostri bilanci»

A “Il calcio che l’Italia si merita”. «Attualmente il Decreto Crescita viene applicato in maniera distorta. Tempo effettivo? Se ne discute»

Gravina: «Il calciatore è come il capannone nelle imprese, non può diventare copertura cosmetica dei nostri bilanci»
Db Reggio Emilia 09/04/2019 - amichevole/ Italia-Irlanda femminile / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

A “Il calcio che l’Italia si merita”, iniziativa organizzata dal Corriere dello Sport, è intervenuto il presidente Figc Gabriele Gravina.

«Io sono contrario al Decreto Crescita», ha dichiarato. «E sono contrario perché ritengo che il calcio italiano meriti di più, attualmente se ne fa un’applicazione distorta, che genera disastri in termini d’impatto gestionale. Il calciatore è un bene strumentale nel calcio, come un capannone nelle imprese. E se diventa ammortamento, e la legge ti permette di fare rivalutazioni, diventa una copertura cosmetica dei nostri bilanci: mi terrorizza. Il calcio merita rispetto, ed è giusto rivendicare la tutela del diritto d’autore sugli eventi. Non è pensabile che il calcio generi 16 miliardi di scommesse e non abbia diritti»

Sull’introduzione di nuove regole, dai playoff al tempo effettivo

«Playoff? È materia di competenza politica federale, bisogna fare sintesi tra leghe interessate. Se non riduciamo l’area professionistica non si possono aggiungere altre partite. I playoff sono degli eventi straordinari, con appeal di livello mondiale, da valutare con molta attenzione. Certo, la Lega Serie A, qualora volesse, potrebbe scegliere autonomamente»

«Var a chiamata? L’Ifab ha detto no. Il Var deve fare tutto, il problema è migliorarne la tecnologia. E poi bisogna formare soggetti con competenze scientifiche, con una vera separazione delle carriere. L’Ifab ha una composizione di competenza della Fifa, possiamo cercare alleanze, ma sarebbero perdenti. Il peso specifico anglosassone è importante e loro vorrebbero tornare indietro»

«Tempo effettivo? Per il momento se ne discute, ed è un segnale positivo. Su altri temi non si discute proprio»

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