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De Laurentiis: «Rimetteremo a posto lo stadio ma è complicato cacciare la camorra»

Il presidente del Napoli: «Da noi è diverso che in Inghilterra, dove una legge ha messo fuori causa gli hooligans, serve capacità di adattamento»

De Laurentiis: «Rimetteremo a posto lo stadio ma è complicato cacciare la camorra»
Db Napoli 22/02/2016 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa durante la consegna di una copia in miniatura della statua raffigurante Diego Armando Maradona, alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi.

Ha parlato dello stadio:

“Ho già un progetto per lo stadio, fatto dalle persone che hanno fatto lo Juventus Stadium. Per decidere bisogna essere in pochi, massimo in due: una parte e una controparte. Il sindaco mi disse che dello stadio voleva interessarsene lui e io non ho assolutamente invaso il suo campo d’azione perché quando un sindaco viene eletto in questa città ha bisogno di almeno 6-7 mesi per capire che casino è questa città. Uno vorrebbe non saperlo perché è un atto d’amore verso la città, una consacrazione di se stessi in una città che è come una piovra e ti risucchia in tutto il caotico non fare di decenni. Una questione che riguarda anche il Paese. Il sindaco, che è stato anche ministro e quindi conosce le regole per amministrare il Paese, si è fatto assegnare da Roma una persona perfetta per il bilancio. Perché questo Comune è sempre stato disastrato per i bilanci. Ha dovuto in questi 7-8 mesi lavorare, capire, immergersi soprattutto. Lo stadio sta lì e lo rimetteremo a posto. Lo faremo diventare un bellissimo stadio. Ma dobbiamo studiare tutte quelle che sono le collaterali problematiche affinché uno stadio funzioni al top: viabilità, servizi e trasporti di giorno e notte, possibilità di far vivere una struttura sette giorni su sette. Sono tutte cose facile a dirsi, ma in una città e in un quartiere come quello bisogna trovare le opportune volontà, anche da parte di chi abita quel quartiere perché non puoi disastrare la loro vita. Lì dentro c’è il simulacro del calcio, del tifo, ma ci sono anche quelli che non sono tifosi e che non vivono per il Napoli. E tu devi rispettarli, non puoi distruggerli una vita. Magari quelli ci hanno messo anni di risparmi per comprare una casa lì. Per questo bisogna avere rispetto di tutte le componenti. A me piacerebbe abbandonare l’idea del vecchio. Voi avete sempre detto che sono un visionario perché tutto quello che ho predetto, pur non appartenendo al mondo del calcio, si è avverato. E’ vero che in Inghilterra si pratica il calcio migliore del mondo. E’ vero che ci sono gli stadi più funzionali del mondo. E’ vero che c’è una legge che ha messo fuori causa gli hooligans. Ma noi non possiamo mettere fuori casa la camorra, la Mafia, la ‘Ndrangheta, è un po’ più complicato, serve capacità di adattamento. Una cosa che aveva mio padre e che appartiene ai napoletani”.

Sul Napoli e su Spalletti:

“Giochiamoci il campionato, siamo al terzo posto e mancano ancora due partite. E’ stato il campionato più cazzuto degli ultimi 20 anni. L’allenatore è un dipendente di grande carica, ho sempre dichiarato di aver fatto a Luciano un contratto di 2 anni con opzione a mio favore per un terzo anno. Dite che ho una gestione padronale e che devo assumere nuove figure, ma io delle mie cose mi interesso come un film o una serie. Sentenziate cose che non ci sono in cielo o terra. Spalletti è qui, al momento non si è fatto una casa qui a Napoli. E’ lui che deve sentire questo bisogno di Napoli, lasciamolo lavorare e ambientare. Non ho rilasciato dichiarazioni per 8 mesi, c’era la necessità di conoscere allenatore e uomo. L’allenatore è formidabile e l’allenatore è serio, sono due cose che mi fanno dire ‘Aurelio, anche questa volta hai fatto centro’. Almeno 3 volte a settimana devo stare a Napoli e a Castel Volturno per intervenire e affrontare più problematiche. Questi hanno famiglie, mogli ecc. Spalletti stesso ha una bambina di 10 anni e una moglie che vivono a Milano. Non è una situazione sempre facile, loro non sono marionette, ma persone con problemi, sentimenti e famiglie alle spalle”.

 

 

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