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Benzema: «La pressione mi aiuta a offrire sempre la migliore versione di me stesso»

L’intervista a Esquire Middle East riportata da SportWeek. «Sono diventato quel che volevo fin da quando ero bambino. Sì, ci penso al Pallone d’oro»

Benzema: «La pressione mi aiuta a offrire sempre la migliore versione di me stesso»
Madrid 09/03/2022 - Champions League / Real Madrid-Paris Saint Germain / foto Panoramic/Image Sport nella foto: esultanza gol Karim Benzema

Ora che segna a raffica ed è uscito dall’ombra di Ronaldo, Benzema è considerato il centravanti più forte degli ultimi dieci anni. Karim “The Dream” ha rilasciato una lunga intervista a Esquire Middle East, riportata in esclusiva da SportWeek. Ne pubblichiamo, di seguito, un estratto.

«Ci penso al Pallone d’Oro, sicuro. Queste sono cose importanti per i giocatori. Arriverà se faccio cose positive con la mia squadra. Ed è lo stesso ogni volta. Mi avvicino un po’ ogni volta. L’anno scorso sono arrivato quarto, non ero lontano. Quest’anno sono salito un po’ di più, ho vinto trofei con la squadra. Tocca a me continuare a fare bene. Intanto, posso dire di essere diventato l’attaccante che sognavo di essere»

La ricetta del successo.

«Lavoro duro, perseveranza e sforzi costanti: questa è l’unica ricetta. Per me il calcio resta soprattutto una passione. Il giorno che mi accorgerò di non amarlo più, sarà quello giusto per smettere. La pressione che deriva dall’essere uno dei leader della squadra? Esiste, perché non vuoi deludere quanti si aspettano che tu faccia la differenza, ma questa pressione mi dà sensazioni solo positive, mi spinge a offrire sempre la versione migliore di me stesso. È una cosa che mi motiva parecchio. A me interessa essere soddisfatto del mio gioco. E che il mio gioco aiuti la squadra a vincere»

Gli allenatori: Mourinho, Ancelotti e Zidane.

«Non posso dire che uno sia stato migliore di un altro, ma mi è piaciuto essere allenato da Mourinho a inizio carriera, da Ancelotti dopo e dopo ancora da Zidane, un top class»

E se Benzema si guarda indietro?

«Sono diventato quel che volevo fin da quando ero bambino. Se tutto finisse domani, quel che lascerei in eredità sarebbe l’aver ottenuto più di quanto abbia mai sognato»

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