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Il suicidio del Napoli in otto minuti. Servirebbe un’equipe di psicologi

All’80esimo vinceva 2-0. Ma il peggio doveva ancora arrivare. Incredibile errore di Meret. Anche la formazione iniziale non ha convinto. Ora Spalletti è sotto tiro

Il suicidio del Napoli in otto minuti. Servirebbe un’equipe di psicologi
Empoli 24/04/2022 - campionato di calcio serie A / Empoli-Napoli / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Il Napoli dà vita a un suicidio calcistico con pochi precedenti. È una squadra che ha lacune psicologiche importanti, non sappiamo dovute a cosa. Ma sono evidenti. A Empoli riesce a perdere 3-2 una partita che stava vincendo con relativa tranquillità fino all’80esimo. A dieci minuti dalla fine il Napoli stava vincendo 2-0. Non del tutto meritatamente, visti i primi 45 minuti all’insegna della confusione e dello smarrimento. Poi, però, il Napoli era riuscito a riprendersi la partita. Gol di Mertens a fine primo tempo e raddoppio di Insigne a inizio ripresa. Era praticamente finita.

In due minuti, prima un errore di Malcuit che regalava all’Empoli il pallone del 2-1 e poi Meret si distingueva in una di quelle azioni che contraddistinguono il calcio contemporaneo. Il portiere continuava a cincischiare col pallone nell’area piccola, a Pinamonti bastava mettere una gamba per segnare il più facile dei gol. Ai tornei scolastici sarebbe finita malissimo. Altri cinque minuti ed il 3-2 dello stesso Pinamonti: dal portiere al gol in tre tocchi.

A questo punto tutte le analisi vanno a farsi benedire. Contano i fatti. E il Napoli è crollato a Empoli. Ha perso l’occasione di chiudere il capitolo Champions. E ora non sarà facile per Spalletti raddrizzare la barca. E reggere lo tsunami dell’ambiente che già rumoreggiava a Champions praticamente conquistata, figurarsi ora.

Non sappiamo cosa sia accaduto. È difficile stabilire se Spalletti sia stato bravissimo a portare questa squadra a lottare per traguardi decisamente più grandi, con la gestione pressoché perfetta del caso Insigne. Oppure se – come buona parte dei tifosi dicono – si tratti di un allenatore non in grado di gestire i momenti caldi e di condurre la squadra alla vittoria. Noi propendiamo per la prima ipotesi ma questa di Empoli è una sconfitta indifendibile. C’è poco da dire.

La squadra azzurra ha giocato uno dei peggior primi tempi della stagione. È parso confuso, smarrito. A partire dalla formazione. Con cambio di modulo, quattro attaccanti e il solo Anguissa come centrocampista difensivo. Soltanto la pochezza tecnica della squadra di Andreazzoli ha evitato che la trasferta si trasformasse in un naufragio già nel primo tempo.

Poi, però, a fine primo tempo il Napoli segnava. Lozano sulla destra, metteva al centro, velo di Osimhen e gol di Mertens. Oltre ad essere bugia, il calcio è anche psicologia. La squadra che sembrava non riuscire a correre, improvvisamente si rianimava. E a inizio ripresa raddoppiava. Anguissa recupera palla, la appoggia a Mertens che la offre a Insigne: sinistro rasoterra sul secondo palo e 2-0. Il finale è di paura. Perché a dieci minuti dalla fine, un errore di Malcuit consente a Henderson il gol del 2-1. Poi, il suicidio. Adesso il Napoli dovrà raggiungere la Champions. Che a inizio anno era l’unico obiettivo stagionale, considerato persino eccessivo. E che oggi sarebbe accolto quasi con indifferenza.

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