Gazzetta: paragonando le rose delle tre aspiranti allo scudetto, il Milan capolista è un mezzo miracolo
La squadra nel suo insieme è andata molto oltre la somma dei valori individuali. Il gioco di Pioli da solo non basta, e la mossa Ibra non funziona più

Mg Milano 04/04/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Bologna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Olivier Giroud
La Gazzetta dello Sport si sofferma su Milan-Bologna: doveva essere una corsa in avanti, per il Milan, invece si è rivelata una frenata. Ora la lotta scudetto è, se possibile, ancora più serrata, con il Napoli ad un solo punto dalla capolista e l’Inter a 4 con una partita da recuperare proprio contro il Bologna, che ieri ha fatto capire di voler vendere cara la pelle.
“Il Milan ce l’ha messa tutta. Una partita del genere, non sporca, ma rigida e bloccata, ha messo a nudo certi limiti tecnici. In situazioni del genere, laddove non arrivano il gioco e le varianti decise dall’allenatore, serve un colpo straordinario, l’invenzione di un momento, la follia dell’attimo fuggente, ma il Milan ieri questa invenzione non l’ha trovata, forse perché allo stato non ce l’ha proprio. Diaz è bravino, ma non ancora bravo, e la sua leggerezza in notti del genere tiene vivi senza scavare differenze. Ibrahimovic ha 40 anni, un’età che ormai si nota tutta. Messias palesa inadeguatezza. Leao è un giovane di grandi speranze, ma la maturità e la consapevolezza non le ha ancora raggiunte. Il gioco di Pioli da solo non basta, se facessimo un’analisi comparata delle rose delle tre contendenti, forse scopriremmo che il Milan capolista è un mezzo miracolo. La squadra nel suo insieme è andata molto oltre la somma dei valori individuali”.
Pioli ad un certo punto ha provato a inserire Ibrahimovic ma neanche questo è bastato.
“ma la mossa del totem non funziona più. Zlatan, zavorrato dall’età e dagli acciacchi, si è mangiato un gol di testa”.