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Alessandra Mastronardi: «Al liceo ero abbastanza bullizzata»

L’attrice al Corsera: «Ho avuto la sindrome dell’usurpatrice di ruoli. La mia scuola è stata I Cesaroni solo che poi crescevo, volevo emanciparmi da quella romanità popolana e folk»

Alessandra Mastronardi: «Al liceo ero abbastanza bullizzata»

Alessandra Mastronardi, che nel nuovo  “Altrimenti ci arrabbiamo” interpreterà una gitana circense, che maneggia il coltello, addestra tigri e parlo una strana lingua, ha raccontato come ha iniziato a recitare al Corriere della Sera

«A 12 anni, per caso. I miei genitori lasciavano me e mia sorella in vacanza al mare a Fregene, dove organizzavano giochi e una sfilata per bambini. Mi notò una agente di cinema e mi propose un provino. Mio padre, psicoterapeuta, mi disse sì purché fossero solo impegni estivi o nel week-end. Il mio primo film fu, con Barbara D’Urso, Il manoscritto di Van Hecken».

Ma cominciare a recitare in giovane età non sempre risulta positivo

«Gli anni del liceo sono stati i più difficili. Recitavo, ero scomoda per i compagni di classe, a un mio spot con Ozpetek regista e Gianni Morandi, e loro mi prendevano in giro, ero abbastanza bullizzata, anche se all’epoca non esisteva questo termine, mi rubarono il cellulare…L’appiglio erano i genitori».

Fino a 25 anni Alessandra non si sentiva un’attrice, non ha avuto il coraggio di considerarlo il suo lavoro

«Lo sono diventata sul campo, da autodidatta. Se vai in una scuola di recitazione e sbagli, ti correggono; se sbagli davanti a milioni di telespettatori…Ho avuto la sindrome dell’usurpatrice di ruoli. La mia scuola è stata I Cesaroni, solo che poi crescevo, volevo emanciparmi da quella romanità popolana e folk, mi sentivo sempre rigettata indietro. Sbagliavo io, ho imparato con gli anni».

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