Tomori: «Da quando sono arrivato Ibrahimovic mi ripete una sola parola: vincere»

Alla Gazzetta sulla "ricetta Milan". «Zlatan ha una mentalità pazzesca. Giroud ha sollevato la Coppa del Mondo. Anche nello staff ci sono dei vincenti come Dida»

Tomori infortunio

Db Milano 07/11/2021 - campionato di calcio serie A / Milan-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Fikayo Tomori

In Inghilterra, e non solo in Italia, sono increduli del fatto che Southgate, il ct della sua nazionale, continui a ignorarlo. Questo perché Tomori, come scrive la Gazzetta di oggi, è un “valore aggiunto”. Parliamo di «uno sportivo di 24 anni impegnato nel sociale, protagonista dell’ultima campagna della Serie A contro il razzismo, laureato in Business Administration». Che ha rilasciato un’intervista proprio alla Rosea.

Cosa cambia essere padroni del proprio destino?

«Ci ha chiarito ancora di più le idee. Siamo concentrati su noi stessi e su quello che vogliamo fare. Abbiamo una strategia ben definita, l’abbiamo seguita e ci ha portato dove siamo. Ora dobbiamo insistere: se possibile giocare con ancora più intensità e concentrazione. Saranno elementi fondamentali. Lo abbiamo dimostrato a Napoli: conosciamo la strada da seguire per arrivare dove vogliamo arrivare. E ora ogni partita, da qui alla fine, sarà sempre più decisiva».

Cosa è successo con Salernitana e Udinese?

«Semplicemente che non si possono vincere tutte le partite. Noi ci proviamo ma il calcio è così. Ogni squadra può crearci problemi differenti ma ai nostri tifosi dico che prendiamo e prenderemo tutte le partite molto seriamente, a prescindere dalla posizione in classifica di chi affrontiamo. Tutte le avversarie possono rivelarsi pericolose».

Quale squadra temete di più?

«L’Inter è un’ottima squadra, il Napoli ha qualità. Mi piacciono anche Juventus e Roma. Non penso ce ne sia una migliore delle altre, ognuna semmai ha punti di forza e debolezze. Come noi del resto, che abbiamo caratteristiche che possono permetterci di vincere contro chiunque. La classifica alla fine dirà chi sarà stata la migliore: oggi premia noi e i nostri punti di forza».

Lo spogliatoio.

«Ci sentiamo “cresciuti”, rispetto all’anno scorso. Sappiamo dove siamo e dove vogliamo arrivare. Sappiamo che è un momento decisivo e che non sono ammesse distrazioni. Ma abbiamo grandi campioni che ci aiutano e ci indicano la strada: Maignan ha vinto l’ultimo campionato francese con il Lilla, Giroud ha sollevato la Coppa del Mondo, Ibra ha una mentalità pazzesca. E nello staff ci sono persone competenti e vincenti come Dida e Bonera. Quando questo gruppo lavora lo fa con grande concentrazione. Siamo giovani, ma determinati».

Ibra.

«Da quando sono arrivato mi ripete solo una parola: vincere. Vincere in ogni situazione, in allenamento, in partita. Dallo spogliatoio al campo, la sua voce si fa sentire sempre. Ci sprona in continuazione e dà un contributo enorme nel farci restare sempre concentrati. E’ il primo a farci notare se dobbiamo correre di più o difendere meglio».

Sul Chelsea, club a cui Tomori è legato.

«Leggo le notizie che li riguardano dai giornali. Posso solo dire che è un periodo difficile che vede soffrire tantissime persone. Mi auguro che chi ha il potere di farlo possa prendere delle decisioni per risolvere tutto il più velocemente possibile».

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