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Sconcerti: «Ci vergogniamo del calcio all’italiana, diamo la palla al portiere e lo chiamiamo possesso palla»

Al Corsera: “Ci siamo convinti che è una grande qualità. Abbiamo trovato il banale e l’abbiamo chiamato progresso. Abbiamo perso la nostra identità”

Sconcerti: «Ci vergogniamo del calcio all’italiana, diamo la palla al portiere e lo chiamiamo possesso palla»
Db Torino 16/03/2022 - Champions League / Juventus-Villarreal / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Dusan Vlahovic

Presto, una statua per Mario Sconcerti che in poche righe, sul Corriere della Sera, spiega – dal punto di vista tattico – perché il calcio italiano è diventato la poltiglia immangiabile dei tempi attuali.

Abbiamo perso la nostra identità. Ci siamo vergognati di un calcio all’italiana. Oggi giochiamo come la Spagna venti anni fa, dieci prima di Guardiola. E lo chiamiamo calcio moderno. In sostanza siamo disorientati. Non abbiamo più una cultura, un punto di appoggio.

I giocatori sono addestrati non a fare gioco, ma passaggi sul compagno più sicuro, fino a tornare dal portiere. Questo lo chiamiamo possesso palla e ci siamo convinti che è una grande qualità. Ma non c’è nessun riscontro statistico. Amiamo non la ricerca del gol, ma la ricerca di un pertugio tra venti uomini per provare ad arrivare in porta. Quello che facevano Messi e Ronaldo senza avere noi né Messi né Ronaldo. Non abbiamo più un’identità, una frase nostra. Abbiamo trovato il banale e l’abbiamo chiamato progresso. Conclusione: noi non siamo né i più fisici né i più tecnici. Viviamo di idee tattiche che riportano spesso idee di maestri già vecchie di anni.

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