Messaggero: la Serie A non va oltre le grafiche “No war”. Non sa gestire l’Inter di proprietà cinese

In Premier tutti i capitani hanno indossato una fascia con i colori dell'Ucraina, da noi, invece, è stata data libertà ai club sulle iniziative da intraprendere

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La Premier ha inserito nel suo logo la bandiera ucraina, i capitani di tutte le squadre hanno indossato, in campo, una fascia con i colori del Paese aggredito dalla Russia di Putin, e la Serie A? Non è andata oltre le grafiche tv con la scritta «No war». Il Messaggero ne scrive.

“Da ricordare che in Premier un club come il Chelsea è di proprietà del magnate russo Roman Abramovich. La nostra serie A, che ha dato libertà alle società sulle iniziative, non è riuscita a togliersi dall’imbarazzo di dover gestire l’Inter, di proprietà cinese. Mentre il Milan (americano) ha indossato la maglia con la bandiera dell’Ucraina stampata sul petto durante il riscaldamento nel derby di Coppa Italia (1 marzo) e la Roma (sempre americana) aveva il patch a forma di cuore gialloblù nel match di campionato con l’Atalanta (5 marzo). Questo weekend anche Handanovic (insieme agli altri 19 capitani) indosserà la fascia con la scritta «No war». A sfondo bianco per chi avrà una maglia scura, a sfondo blu per chi avrà una casacca chiara (lo stesso packaging utilizzato per altre iniziative contro il razzismo e violenza sulle donne), ma sarebbe stata la Premier l’esempio da seguire”.

 

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