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Mauro Pagani: «Da bravo genovese De Andrè mi assunse per risparmiare»

Il compositore al Corriere della Sera: «Ci incontrammo dopo il sequestro in Sardegna. Suonavo molti strumenti. Da bravo genovese, voleva risparmiare»

Mauro Pagani: «Da bravo genovese De Andrè mi assunse per risparmiare»

Mauro Pagani polistrumentista, compositore e produttore discografico italiano, che  ha collaborato con molti altri autori e musicisti italiani, fra cui (su tutti) Fabrizio De André, ma anche Gianna Nannini, Ornella Vanoni, Roberto Vecchioni, Massimo Ranieri, Zucchero Fornaciari, Francesco Guccini, ha raccontato di sé al Corriere della Sera.

Oggi è l’autore della colonna sonora della docuserie Una squadra di Domenico Procacci, prodotta da Fandango, memoria della vittoria ottenuta nel 1976 dell’Italia del tennis (Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Zugarelli e il capitano non giocatore Pietrangeli) contro il Cile di Pinochet.

Tanti anni di lavoro al fianco di De Andrè, con cui realizzò Crêuza de mä

Da amico, confidente, testimone diretto: chi era Fabrizio De André?

«Un uomo pieno di dubbi, come tutte le persone di intelligenza superiore. Belin, sei sicuro? era la frase che girava più spesso tra noi. Non amava la ribalta: mai siamo riusciti a trascinarlo in una diretta tv. Genovese nell’anima, tifoso del Genoa. Tenne fino all’ultimo segreto il progetto Crêuza de mä anche alla Ricordi».

Il racconto del loro primo incontro e degli inizi insieme

«Sì, lui era stato liberato da poco dopo il sequestro in Sardegna con Dori Ghezzi. Lavorava all’album L’Indiano, io alla colonna sonora di Sogno di una notte d’estate, la mia prima collaborazione con Gabriele Salvatores. Sono certo che mi assunse perché suonavo molti strumenti. Da bravo genovese, voleva risparmiare».

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