La Procura: la Juventus custodiva fuori sede documenti riservati di accordi privati coi calciatori

Lo scrive La Stampa. «È emersa la prassi di custodire all’esterno della sede alcuni documenti riservati poi distrutti una volta esaurita la funzione di garanzia».

andrea agnelli

Milano 07/07/2020 - campionato di calcio serie A / Milan-Juventus / foto Image Sport nella foto: Andrea Agnelli

Scrive La Stampa a proposito delle nuove accuse di falso in bilancio a carico della Juventus a proposito dei quattro stipendi 2020 dei calciatori, ufficialmente tagliati per Covid.

«non si sarebbe di fronte alla rinuncia di quattro mensilità ma al differimento del pagamento di tre dei quattro ratei in questione indipendentemente dalla ripresa o meno di quel campionato». Di cui la Juventus avrebbe beneficiato ottenendo un cospicuo risparmio «ma omettendo – si legge agli atti delle perquisizioni eseguite ieri mattina dalla Guardia di Finanza di Torino in numerosi e rinomati studi legali di Milano, Roma e Torino alla presenza dei magistrati titolari dell’indagine – di rilevarli come debiti a livello patrimoniale».

I tre quarti dei minori costi sugli ingaggi in quel frame temporale ammonterebbero a circa 67 milioni di euro.

«è emersa la prassi di custodire all’esterno della sede alcuni documenti riservati poi destinandoli alla distruzione una volta esaurita la funzione di garanzia». Da qui i blitz in noti studi legali (ma solo negli uffici di alcuni avvocati) che nel tempo (e sul punto) «si sono interfacciati con i dirigenti della Juventus per le posizioni sui singoli giocatori ricevendo anche le bozze poi concordate e sottoscritte».

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