Gravina e Mancini si dicono allineati su tutto, “cioè tenersi la poltrona”. Il peggior risultato di sempre della Nazionale finisce nella classica farsa all’italiana
Il calcio italiano non conosce vergogna: Gravina, Mancini e perfino Bonucci, si sono tutti autoassolti, come se l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale fosse una sciocchezza. Più o meno è questo il senso dell’articolo di Lorenzo Vendemiale su Il Fatto Quotidiano.
Resta il presidente della Figc Gravina che come capo del Club Italia “si è alzato lo stipendio di circa 200 mila euro”, resta il ct Mancini, resta persino Bonucci, “il capitano di questo gruppo impaurito e presuntuoso”.
“Cinque giorni dopo la figuraccia con la Macedonia e la mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar, tutto è perdonato. Il peggior risultato di sempre della Nazionale finisce nella classica farsa all’italiana: per un fallimento totale, sportivamente ed economicamente devastante, non paga nessuno”.
Ct e presidente, scrive, “si spalleggiano a vicenda”. Dicono di essere allineati su tutto.
“Cioè tenersi la poltrona. Gravina, del resto, aveva già detto che non si sarebbe dimesso, e negli ultimi mesi ha lavorato per blindarsi, con una schiera di pretoriani quasi ottuagenari con cui ora dovrebbe rivoluzionare la Federazione. Si accoda Mancini: pronto a lasciare dopo la Macedonia, ora fa capire di aver cambiato idea. “Mi piace questo lavoro, voglio riorganizzare qualcosa di importante”. Contano le motivazioni, ancora di più i contratti: il Ct ha uno stipendio di circa 4 milioni a stagione fino al 2026, e un tenore di vita invidiabile (4-5 finestre di impegni l’anno, per il resto partite in tribuna e salotti romani), che nessun club gli garantirebbe al momento, con le sue quotazioni polverizzate dalla figuraccia mondiale. Perché rinunciarci, tanto più che nessuno glielo chiede”.
Vendemiale ne ha anche per Bonucci.
“Si è auto-riconfermato anche Bonucci, quello della smargiassata della “pastasciutta” a Wembley e delle trattative con lo Stato per i cortei in pandemia, che vuole essere “un esempio per i ragazzi” e dà la colpa dell’eliminazione al format. Uno regge l’altro, uniti dalla paura che un passo indietro possa far venir giù tutto, spalleggiati dalla stampa amica e dal silenzio di politica e istituzioni”.
Quella di stasera sarà una partita inutile.
“La partita della vergogna, questa sconosciuta”.