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Il capo ultrà della Curva Sud del Milan, Luca Lucci, a processo con rito immediato per traffico di droga

Arrestato a dicembre, ha chilometri di precedenti, tra cui il coinvolgimento nel suicidio del tifoso dell’Inter Virgilio Motta

Il capo ultrà della Curva Sud del Milan, Luca Lucci, a processo con rito immediato per traffico di droga

Processo con rito immediato. Lo ha disposto il gip di Milano per il capo ultrà della Curva Sud milanista Luca Lucci, arrestato a dicembre per traffico di droga, tra hashish, marijuana e cocaina.

Lucci è ormai famoso per una foto che lo ritrae con Matteo Salvini ma anche per i numerosissimi precedenti penali, tra cui, il più doloroso, riguarda il coinvolgimento nel suicidio di Virgilio Motta, un tifoso dell’Inter che il 15 febbraio 2009 era a San Siro con la figlia e altri bambini e ne uscì senza un occhio. Perse il lavoro, non fu mai rimborsato dei danni, e finì per togliersi la vita tre anni dopo. Il colpevole di quell’aggressione era, appunto, Lucci.

Il gip oggi ha accolto l’istanza di processo con rito immediato, dunque senza udienza preliminare, per lui e altre sette persone finite alle misure cautelari insieme a lui (di cui altre due in carcere). Il processo inizierà ad aprile, ma gli imputati potranno prima chiedere i riti alternativi, come l’abbreviato.

Dalle indagini è emerso che Lucci era «al vertice dell’organizzazione», che pianificava «l’attività illecita senza mai partecipare attivamente», ma «impartendo direttive attraverso il software Encrochat, installato su un telefono cellulare» con «utenza telefonica olandese».

Come scritto nell’ordinanza del gip, di cui Calcio e Finanza riporta alcuni stralci, Lucci, che sul sistema criptato di chat aveva il nickname “belvaitalia”, per la «posizione di vertice» che ricopriva «nel traffico illecito» avrebbe intrattenuto «le relazioni con i narcotrafficanti esteri» in Brasile e in Marocco.

 

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