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Xavi: «Se non ci fosse stato Messi, Maradona sarebbe stato il più forte di tutti i tempi»

L’allenatore del Barcellona (apparentemente sobrio): «Se giochiamo da Barcellona, abbiamo molte chance di passare. Il Napoli è una squadra fisica»

Xavi: «Se non ci fosse stato Messi, Maradona sarebbe stato il più forte di tutti i tempi»
Db Barcellona (Spagna) 17/02/2022 - Europa League / Barcellona-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Xavi

Conferenza stampa di Xavi alla vigilia di Napoli-Barcellona di Europa League in programma domani sera alle 21:

«Giocheremo come se avessimo vinto all’andata 2-1 o 3-1. Loro faranno pressing, giocheranno con intensità. Noi dovremo fare molto possesso palla, col nostro modello di gioco. Loro avranno lo stadio e i tifosi.

«Sarà difficile perché il Napoli è una squadra molto fisica. Il Napoli è una squadra di livello Champions, è in corsa per lo scudetto. È un buon test per dimostrare che possiamo competere in Europa».

«Ogni partita rappresenta una finale, non avendo vinto in casa, dobbiamo far bene qui».

«È un onore giocare nello stadio dove ha giocato Maradona che continua ad emozionare. Se non ci fosse stato Messi, sarebbe stato il miglior calciatore di tutti i tempi, segnò un’epoca e ancora ci ricordiamo di lui».

“Uscire dall’Europa League sarebbe una grande delusione. Non vediamo l’ora di giocare. Abbiamo fatto bene all’andata ma dobbiamo giocarcela qui. Se giochiamo al nostro livello abbiamo molte chance di passare. Prevedo una partita difficile.”

“Se mi lasci scegliere, voglio giocare bene e vincere. Se giochi bene, il risultato è una conseguenza. Con me in panchina ci sono state partite che il Barcellona ha giocato bene e non ha vinto. Stiamo crescendo e si tratta di risultati, non di sensazioni”.

«Non lavoro nel Napoli, non sto a Napoli ogni giorno per commentare cosa accade nel loro settore giovanile. Noi contiamo molto sulla cantera. I giocatori danno un plus di impegno. Abbiamo vinto titoli quando abbiamo avuto persone di casa. Ecco perché il talento di Gavi, Nico o Araujo, che sono arrivati dopo…, o quelli più vecchi come Busquets o Piqué sono importanti. Giocatori di età compresa tra i 17 e i 18 anni possono fare la differenza».

«Non tocca a me parlare di altri campionati, non sarebbe giusto. Noi dobbiamo tornare al nostro modello di gioco. Il Barça è stato grande grazie a un determinato modello di gioco. Lo abbiamo smarrito e lo stiamo recuperando. Domani è una cartina di tornasole per capire dove siamo. Siamo in Europa League, ma il Napoli è una rivale della Champions League. È una grande prova per noi.”

«Dembélé? Vediamo. Il suo contratto scade a giugno. Lo vedo felice ed è stato un grande professionista. Si è comportato da professionista anche quando sapeva di non essere convocato. Si allena bene, è positivo con il gruppo. Per questo abbiamo deciso che starà con la squadra. Se fosse stato un cattivo professionista, sarebbe stato diverso. Vediamo cosa accadrà da qui alla fine della stagione. È un calciatore che mi piace.”

 

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