Simic: «Recoba non voleva correre. Si nascondeva dietro gli alberi di Appiano»
L'ex difensore di Inter e Milan oggi disseta mezza Croazia con la sua azienda. A Sportweek: «Ad Atene Ancelotti fu bravissimo. Ci disse: “Uscite e vincete”, stop»

Per celebrare il giorno del derby, Sportweek intervista Dario Simic, ex difensore di Inter e Milan. Oggi è un imprenditore di successo. In Croazia lo chiamano «Re dell’acqua» perché dirige un’azienda leader nel settore, Aquaviva. Distribuisce boccioni d’acqua e disseta mezzo Paese.
«Distribuiamo boccioni da 19 litri, ho dribblato la concorrenza dei supermercati con bottigliette da un litro o un litro e mezzo. Abbiamo iniziato nel 2003, oggi è la ditta più importante del Paese».
Racconta alcuni aneddoti del suo passato all’Inter.
«Recoba non voleva correre. Si nascondeva dietro gli alberi di Appiano, mentre Lucescu mi fece uno scherzo. Una volta, in allenamento, mi disse di calciare una punizione. “Io, mister? Sicuro?”. Accanto a me c’erano Ronaldo, Vieri, il Chino. Mi vergognavo anche a prendere il pallone in mano, gli altri ridevano tutti».
Pensando al Milan, ricorda la finale di Champions League di Atene, del 2007, contro il Liverpool, quando il Milan di Ancelotti si vendicò dell’affronto subito due anni prima ad Istanbul.
«Dopo Istanbul c’è sempre Atene però, e lì Ancelotti fu bravissimo. Ci disse: “Uscite e vincete”, stop. Gruppo grandioso. Nesta, Kaká, Maldini. All’inizio avevo un filo di soggezione a stare accanto a lui. Poi Gattuso, quante risate. Una volta si mangiò una lumaca viva! Accadde prima della sfida col Manchester del 2007, lo fece per fare gruppo».
Stasera tiferà Milan.
«Il Milan resta la mia squadra, tiferò sempre per loro. Maldini e Pioli hanno messo in piedi un gioiellino».