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Napoli-Barcellona, pagelle / La tonnara della costruzione dal basso, ottuso gattusismo di ritorno

Serata da suicidio di massa e il principale colpevole non può che essere Spalletti. Non si salva nessuno, ad eccezione di Osimhen che è ancora in campo ad aspettare qualche lancio lungo

Napoli-Barcellona, pagelle / La tonnara della costruzione dal basso, ottuso gattusismo di ritorno
Db Napoli 24/02/2022 - Europa League / Napoli-Barcellona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Victor Osimhen-Lorenzo Insigne

Le pagelle di Napoli-Barcellona 2-4 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia

MERET. Stasera il Napule emula il famoso suicidio di massa del reverendo Jones e abdico, Ilaria, all’idea di fare del giovane Meret il più colpevole di tutti. Ne prende quattro ma ne evita almeno un paio – 5

Bella l’immagine del suicidio di massa, soprattutto è esaustiva. Meret non ha particolari colpe: gli arrivavano palle da tutte le parti, se non altro un paio le ha intercettate per scansarle (bella la parata puro istinto su Aubameyang nella ripresa, ad esempio). Ma per me Meret continua ad essere un mistero: è come avulso dal resto della squadra. Quando c’è lui tra i pali sembra ci sia qualcosa di scollato e non dipende certo dal suo talento. E’ muto e immobile, glaciale – 5

DI LORENZO. La fatidica costruzione dal basso è una sanguinosa tonnara in cui i tonni siamo noi. Anche l’Euroappuntato dà il suo ferale contributo a questo ottuso gattusismo di ritorno. Va un po’ meglio quando scende, riuscendo qualche volta a servire Osimhen – 5

Condivido tutto. Mi è sembrato addirittura ancora appannato dalla botta in testa della scorsa partita – 5

KOULIBALY. Gli arpionatori catalani dilagano nella comfort zone tra la difesa e il centro azzurri e Kalidou da vero Comandante affonda con la sua nave, senza abbandonarla. Un coraggio masochista che sfoga con numerose sfuriate offensive – 4,5

Deve coprire gli errori dei compagni, soprattutto la nullità di Mario Rui che è stato messo a contenere Adama Traorè e finisce con il fare tutto tranne che il centrale. Comprensibile la sua rabbia, manifestata in più occasioni. Di fatto, tracolla anche lui – 5

RRAHMANI. Il primo gol del Barca fotografa l’impotenza del Napule: Adama Traoré fa il fenomeno e Amir insegue invano. Da quel momento per lui è una via Crucis infinita – 4

Sul secondo gol viene preso da un momento di follia e lascia De Jong libero di fare quello che vuole. Aubameyang lo annienta. Irriconoscibile – 4

MARIO RUI. Stesso copione di Cagliari: anche stavolta Marittiello fa il suo figurone in mezzo a questa compagnia di muratori (definirli costruttori è un po’ troppo) dal basso. In difesa riesce a sventare una volta su Ferran Torres, un’altra sull’onnipresente Adama. Insieme con Victor the Mask è l’unico che merita la sufficienza – 6

Per carità, a provarci ci prova, ma è Mario Rui contro Adama Traorè. Ripeto: Mario Rui contro Adama Traorè – 5

DEMME. Peggio di Cagliari: non ci ha capito nulla – 3,5

Lento, impreciso, in sofferenza perenne, per me un disastro – 4

POLITANO dal 45’. Alla fine, il Barca concede la ricreazione agli azzurri e lui segna, dopo 45’ grigiastri (ma sempre meglio di Elmas, là a destra) – 5,5

Entra con il giusto piglio e, se non altro, trova il gol di orgoglio – 5,5

FABIAN RUIZ. A detta del Pelato doveva fare il direttore d’orchestra per neutralizzare la pressione blaugrana in fase di uscita. Diciamo allora che il reverendo Jones di cui sopra è lui – 4

Sbaglia troppo anche lui, sul primo gol, forse sbaglia addirittura più degli altri. Il centrocampo del Barcellona lo annienta totalmente – 4

MERTENS dal 73’. Senza voto

Senza voto

ELMAS. Il Macedone del Nord si perde un’altra volta. Un po’ si ritrova quando si abbassa al centro ma sono quisquilie e pinzellacchere – 4,5

L’inutilità del largo a destra – 4

ZIELINSKI. Ci prova a costruire e a fare muro ai catalani palleggiatori ma anche Zielinski viene risucchiato senza scampo dal gorgo micidiale del Barca – 5,5

Un disastro. Talmente imbarazzante che non mi va nemmeno di contare gli errori – 4

OUNAS dal 73’. Accentua la sua inclinazione solipsistica. Effimera, molto effimera – 5

Senza voto

INSIGNE. Il Torontino ammazza subito la partita regalando il primo gol al Barca con un corner suicida. Tenta di rimediare con quel lancio per Victor, da cui origina il rigore che poi insacca. La verità, Ilaria, è che il Capitano non ha la forza né il carisma per scuotere e trascinare la squadra. Il rigore resta un episodio e lui viene sostituito tra i fischi – 5

Ignora Osimhen e questo è già un delitto capitale, ma non porta certo lui la croce della sconfitta per evidente inferiorità del Napoli. Sul corner sono più propensa a credere che sia Zielinski che non ci abbia capito niente – 5

PETAGNA dall’81’. Senza voto

Senza voto

OSIMHEN. Scatta altre diecimila volte andando in fuorigioco ma vivaddio Victor the Mask è vitale e non si rassegna mai – 6

La difesa blaugrana è bene indottrinata e riesce a contenerlo, nonostante ciò si guadagna il rigore. Clamoroso il gol che si divora al 70’ – 5,5

GHOULAM dal 73’. Senza voto

Senza voto

SPALLETTI. La costruzione dal basso è una cifra del suo calcio a Napoli e sinora gli era andata decisamente meglio rispetto a Mister Veleno. Ma stasera un Barcellona forte ma non stellare ha praticamente messo a nudo il re. Così la partita del Napule è durata appena dieci minuti, in una sagra dell’harakiri di rara bruttezza. Decisamente orripilante – 3

Non capirò mai l’arma di suicidio collettivo che è ormai diventata la costruzione dal basso e neppure perché un uomo che reputo così intelligente come Spalletti si ostini a perseguirla. Non capisco perché, se abbiamo un centravanti così grosso come Osimhen, non possiamo saltare qualche passaggetto intermedio e cercare di fargli arrivare più palle. Non la capisco una volta in più ieri, contro il Barcellona, con il nostro centrocampo ridotto a zero e senza valide alternative in panchina. Cosa immaginavamo di fare esattamente? Ne è venuta fuori un’immagine di inferiorità talmente evidente da risultare imbarazzante. Imbarazzante quanto lo stadio che si è ammutolito dopo il secondo gol. Una serata del tutto priva di senso, dal primo minuto all’ultimo – 3

ARBITRO KARASEV (RUSSIA). Nel giorno dell’invasione dell’Ucraina ci mancava pure l’arbitro russo. Io l’avrei embargato – 4

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