L’Equipe: in Ucraina la Russia dà la caccia agli ultras, “ci uccideranno tutti”
Gli ultras del calcio in Ucraina combattono da anni nel Donbass contro i separatisti filorussi. I servizi segreti russi hanno delle liste di ultras da eliminare

“Stiamo pensando di lasciare il Paese il prima possibile. Un soldato mi ha detto che in caso di occupazione le mie possibilità di sopravvivenza sono zero. Ho paura… è passato molto tempo dall’ultima volta che ho provato questa sensazione. Non posso fuggire. Non il tempo, non i mezzi. Altri ci hanno provato, e ci stanno ancora provando. Le strade sono sature e non c’è più benzina”. Quello che parla a L’Equipe è un ultrà dello Zorya. E racconta al giornale francese che gli ultras del calcio, in Ucraina, non sono solo tifosi magari violenti. Combattono sottotraccia, da anni, in prima linea nel Donbass, i separatisti filorussi. E dice che i servizi segreti russi hanno delle liste di ultras da eliminare il prima possibile.
“Abbiamo resistito all’aggressore in ogni modo possibile, prima per strada e poi, per alcuni, contro armi e carri armati”, racconta un ultrà di Chakhtior. “Non appena il presidente russo ha dichiarato guerra, questo giovane nativo di Donetsk ha disattivato tutti i mezzi di comunicazione. Ha detto che era pronto a combattere nell’ombra”, scrive L’Equipe.
Ricorda la morte di “Igor Prudnikov, un ultrà, rapito nel 2014“. L’intelligence russa ha un elenco con nomi, luoghi di lavoro, indirizzi e numeri di telefono degli tifosi dello Shacktar Ultras. “I criminali armati dalla Russia, con il supporto di alcuni locali, hanno iniziato a rapire e uccidere quelli che assumevano una posizione filo-ucraina“, spiega Alex. “Non è stato un caso isolato, la caccia agli ultras è in pieno svolgimento.
Molti hanno ripreso il filo della loro vita, “camerieri, impiegati, informatici…”. Altri sono diventati attivisti politici, come Vasili Ovcharenko. “In prima linea, pistola in mano, adesivo del club sulla mitragliatrice, hanno cercato in qualche modo di contenere le forze separatiste”. “Quelli come lui sono tra i primi sulla lista nera una volta che l’esercito russo sbarcherà nelle loro città”.