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Bergamo incredula e stupita dalla cessione dell’Atalanta: “perché vendere se i conti sono in ordine?”

Sul Corsera. L’ex sindaco: «Capisco che il calcio moderno è questo, ma da tifoso ho grande nostalgia dell’Atalanta Bergamasca Calcio».

Bergamo incredula e stupita dalla cessione dell’Atalanta: “perché vendere se i conti sono in ordine?”
Db Roma 15/05/2019 - finale Coppa Italia / Atalanta-Lazio / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Parcassi-Luca Percassi

La cessione dell’Atalanta agli americani. Sono ore febbrili. Le cifre cambiano continuamente. Adesso pare che Percassi ceda il 55% delle quote. Il Corriere della Sera si sofferma sulla reazione di Bergamo.

Una città che adesso mostra sentimenti e reazioni diverse: stupore e incredulità in primis. L’Atalanta è sempre stata considerata patrimonio della città, come le sue Mura, bergamasca come la mamma o la fidanzata. Sono ore delicate, tanto che il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori si chiude a riccio dietro un cortese, ma ferreo «no comment al momento», mentre l’ex primo cittadino Franco Tentorio (da sempre molto legato al mondo atalantino) cede già al sentimento: «Capisco che il calcio moderno è questo, ma da tifoso ho grande nostalgia dell’Atalanta Bergamasca Calcio».

Prosegue il Corriere:

Ma perché l’Atalanta, da anni un modello di perfetta sostenibilità finanziaria, di investimenti virtuosi e redditività, in un calcio con bilanci arrancanti, avrebbe deciso di imboccare una strada del genere? Non per necessità: i bilanci della società mostrano una redditività in netta e costante progressione, esplosa negli ultimi anni. Palcoscenici mai calcati, primi posti in classifica, ambizioni internazionali hanno segnato via via un punto di non ritorno per la società bergamasca che, dopo aver percorso e battuto tutte le strade di crescita di ricavi possibili, ha rivolto lo sguardo altrove. All’estero, dove il calcio ha un potenziale inespresso e l’Atalanta potrà così rappresentare per gli investitori un asset altamente qualificato, con la possibilità di costruire attorno alla società sportiva e al suo brand una serie di attività correlate.

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