Il suo nome ricorre come esempio nelle facoltà di psicologia delle università spagnole. Ha vinto in rimonta gli Australian Open. Soprattutto, ancora una volta, ha incarnato i valori dello sport
Semplicemente una delle imprese più strepitose della storia dello sport. Rafael Nadal, come se già non bastasse, entra di diritto tra gli atleti immortali. Che pratichi il tennis, importa poco. Nadal incarna lo sport, la sua essenza. Un atleta che non si arrende mai, che in ogni istante dà il massimo, che non deroga mai dai principi di correttezza, che mostra una tenacia e una fiducia extraterrestre nei propri mezzi. Ha vinto gli Australian Open, ha vinto recuperando due set a Medvedev grande favorito e di dieci anni più giovane. È rimasto in campo cinque ore e mezza. Ha vinto 21 Slam, uno in più di Djokovic e Federer. È tornato a vincere dopo essere stato fermo sei mesi, aver subito un intervento chirurgico e aver temuto di dover chiudere con lo sport.
C’è un motivo se nelle facoltà di psicologia delle università spagnole, il nome di Nadal ricorra quasi quotidianamente. Un esempio continuo, di caparbietà, incarna il contrario dell’arrendevolezza. Oggi ha firmato un’impresa epica. Dopo essere stato preso a pallate nel primo set dal russo. Perdonateci se sporchiamo queste righe commentando chi aveva definito Berrettini non ancora all’altezza per aver perso contro questo mostro sacro. Se seguite lo sport, non aprite mai i social. Ascoltate e leggete solo e soltanto gli uomini di sport.
Oggi chi ha avuto la grande occasioni di guardare il match, ha assistito a una pagina storica dello sport.