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Insigne, i tifosi non meritavano quel teatrino con champagne e foto a Roma a due giorni da Juve-Napoli

Il punto di vista di Armando De Martino che scrive: se avesse avuto davvero l’amore della sua gente, non sarebbe (forse) emigrato a Toronto

Insigne, i tifosi non meritavano quel teatrino con champagne e foto a Roma a due giorni da Juve-Napoli

Insigne come Hamsik. Anche Marek andò via per soldi ma di lui, forse, si aveva l’idea che fosse alla fine di una grande carriera azzurra. Hamsik fu perdonato, Insigne viene contestato ma lo è sempre stato. Osteggiato, criticato, accusato. Insomma non è che il tifoso medio napoletano lo abbia mai amato sul serio, come ha amato Marek per intenderci. Dunque a quei tifosi dico di non fischiarlo, insultarlo o maledirlo. Se avesse avuto davvero l’amore della sua gente non sarebbe (forse) emigrato a Toronto.
Va via, lecito. Perdiamo l’uomo più forte in rosa attualmente ma già fuori da un mese almeno. Dunque, una scelta va fatta adesso per il bene del gruppo, levategli la fascia e consegnatela a Kalidou uno che le offerte le ha avute davvero, non da società da dopolavoro, e nonostante tutto è ancora qui con noi. Insigne non ha offerte né è stato incoronato mai dalla piazza, mai dalla società. Mai si è sentito indispensabile. Giusto che vada, giusto accettarlo.

Ci si incatena per chi si ama davvero o meglio per chi nonostante tutti i limiti prova ad essere leader e riferimento. Non lo è mai stato, troppo fragile. Parliamoci chiaro, un calciatore campione d’Europa, capitano di una big di Serie A, se sceglie il Canada o ha sbagliato procuratore o all’interno del Napoli c’è un buco nero non ben chiaro. Con lui se ne va dopo Allan ed Hysaj un altro soldato dell’ammutinamento. La società poteva fare di più? Certo. Se per te è un’icona, un simbolo, un perno, non arrivi alla scadenza anzi lo metti al centro del progetto. Così non è stato, nessuno è indispensabile, De Laurentiis ci ha educati a questo. Cavani, Higuain, Hamsik, tutti liberi e cedibili. Non si prega nessuno e nessuno si costringe. Opinabile ma lecito come è lecita la scelta di Insigne. I tifosi però non meritavano quel teatrino con champagne e foto a Roma a due giorni da una partita fondamentale nel vortice delle mille difficoltà che sta attraversando la squadra. Questo no, è stile, eleganza, rispetto ma d’altronde per chi firma un contratto milionario per smettere di giocare nel calcio reale ha fatto pure i conti con il pudore.

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