A Il Giornale: «Andare a San Siro era come andare a teatro, ci andavo con mamma, sempre elegantissima, era una festa, ci si divertiva»

Il Giornale intervista Maria Rosa Moratti, figlia di Angelo, sorella di Massimo, ex presidente dell’Inter. Racconta cosa significava, da piccola, andare allo stadio a vedere i nerazzurri.
«Come andare a teatro. Io ci andavo con la mamma, lei sempre elegantissima, una festa, ero innamorata di Skoglund, la Wandissima, e poi Benito Lorenzi, i tifosi sui gradoni in giacca e cravatta, ci si divertiva, altri tempi, San Siro davvero uno spettacolo».
Il padre, Angelo, acquistò l’Inter per regalarla alla moglie, tifosissima.
«L’Inter e San Siro hanno sempre fatto parte della famiglia. È stata mamma Erminia a convincere papà. Lui era una persona geniale, finita la guerra ha comprato una vecchia raffineria in Texas, avrebbe potuto fare qualunque altra cosa. E mamma era tifosa ancora prima di lui, poi un bel giorno la grande decisione, erano all’Olimpico a vedere Roma-Ambrosiana e gliela ha comprata, certo c’è voluto del tempo ma lì è cominciata questa storia infinita. Non mi sono mai persa una partita a San Siro, poi quando papà ha lasciato mi sono trasferita a Roma. Ma sono tornata a Milano subito appena Massimo è diventato presidente».
Sulle trasferte:
«Sempre una grande emozione, non ci sono altre parole, e poi che giocatori! Chi è passato dall’Inter non può fingere di non averla nel cuore, Ronaldo il più grande ma ci sono stati ragazzi meno famosi che hanno dato un contributo grandissimo, penso a Cambiasso, Julio Cesar, Cruz era un finalizzatore eccezionale, lo trovavo pazzesco, ora è un po’ che non lo sento ma era molto vicino alla nostra famiglia. In coppia con Ibrahimovic hanno fatto cose spettacolari e quante reti. Io Ibra lo amo ancora, un calciatore geniale».