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Renato Carpentieri: «Napoli è bella, ma non basta. Bisogna pure prendersene cura»

Su Repubblica. «Con Maradona abbiamo visto e vissuto cose grandiose e ce ne siamo appropriati, le abbiamo credute nostre anche se non sono nostre. Sono sue, ma fatte per noi, e questo ci ha esaltati»

Renato Carpentieri: «Napoli è bella, ma non basta. Bisogna pure prendersene cura»
Roma 21/03/2018 - red carpet 'David di Donatello' / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Renato Carpentieri

«Maradona è l’elemento di rottura contro la mediocrità piccolo-borghese. Un gigante». 

Ha girato «E’ stata la mano di Dio» con Sorrentino, nel ruolo di zio Alfredo, pazzo di Maradona. Oggi Renato Carpentieri ha rilasciato un’intervista all’edizione napoletana di Repubblica.

«Zio Alfredo si perde nel suo sentirsi estraneo: la malinconia a volte produce il suo contrario, ovvero l’esaltazione, l’improvviso prorompere di un’emozione, comunque il forte desiderio di un qualcosa che rompa l’immobilità. Con Maradona abbiamo visto e vissuto cose grandiose e ce ne siamo appropriati, le abbiamo credute nostre anche se non sono nostre. Sono sue, ma fatte per noi, e questo ci ha esaltati. E ha esaltato zio Alfredo»

Un film che racconta Napoli, con una grande memoria degli anni 80′.

«È bella, Napoli. Vedendo il film ci siamo “consolati”. Ma non basta: bisogna pure prendersene cura, attrezzarsi per riconoscere e leggere la bellezza ovunque appaia, rispettare chi ci lavora con partecipazione profonda»

Cosa si aspetta, Carpentieri, dal nuovo sindaco Gaetano Manfredi?

«Un’idea di città per cui valga la pena continuare a lottare. E mi aspetto un responsabile per la Cultura, che non lo si voglia chiamare assessore mi può anche andare bene, con un indirizzo mail efficiente, uno staff, dei telefoni a cui qualcuno risponda, eccetera. Mi aspetto attenzione».

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