Ponte Morandi, in caso di condanna penale, Aspi e Spea dovranno risarcire le vittime del crollo

Il gip ha sancito la loro responsabilità civile. Salvi, invece, Anas e Ministero delle Infrastrutture, che non hanno partecipato all’incidente probatorio

ponte morandi droga

In caso di condanna dopo il processo sul ponte Morandi, Autostrade per l’Italia e Spea Engineering (che si occupava all’epoca del crollo della manutenzione di ponti e viadotti) dovranno risarcire le vittime del disastro. Saranno a tutti gli effetti responsabili civili nel processo penale per i morti del Ponte Morandi. Il Fatto Quotidiano riporta la decisione del giudice per l’udienza preliminare Paola Faggioni, ieri.

“Le due società avevano provato a sfilarsi, sostenendo di non essere state coinvolte nell’incidente probatorio, in cui sono state determinate le cause del crollo, e di non avere quindi avuto diritto al contraddittorio. In realtà, secondo il giudice, le due società di fatto hanno avuto modo di partecipare a quella fase, essendo state citate per la responsabilità amministrativa. Per questo entreranno nel processo anche per far fronte a eventuali risarcimenti civili”.

“La Procura di Genova, e questo forse è stato il dato più sorprendente di dell’udienza che si è tenuta ieri, si era detta favorevole a escludere sia Aspi che Spea. Sulla base della stessa argomentazione rimangono fuori dal processo gli altri due enti chiamati a rispondere come responsabili civili: Anas e il Ministero delle Infrastrutture, che in effetti non hanno mai partecipato all’incidente probatorio. E, a questo punto, potrebbero rispondere di eventuali risarcimenti sono in sede civile”.

Correlate